Alessandro Sallusti, Berselli: “Accordo sul ddl, voteremo domani o giovedì”

Alessandro Sallusti (LaPresse)

ROMA – ”Abbiamo rimodulato il testo in modo che dovrebbe incontrare il favore di tutti i gruppi. Voteremo domani (mercoledì 17 ottobre n.d.r) o giovedì”. Lo dichiara il presidente della commissione Giustizia al Senato, Filippo Berselli, in merito al ddl diffamazione noto come “Salva Sallusti”.  Tra le novità, l’applicazione delle norme solo ai siti dei giornali cartacei, pene pecuniarie tra 5 mila e 50 mila euro, multe aumentate o diminuite, in base alla pubblicazione o meno della rettifica, sia per l’autore che per il direttore. Esclusa la radiazione dall’albo.

”Abbiamo recepito alcuni subemendamenti e domani mattina daremo i pareri che sono stati già concordati – aggiunge Berselli -. Poi, se il governo non porrà la fiducia sul ddl anticorruzione, voteremo nel pomeriggio, altrimenti lo faremo giovedì. Penso che in una giornata riusciremo ad approvare il testo”. Il presidente della commissione Giustizia, che è relatore del provvedimento, ha incontrato il sottosegretario alla Giustizia, Sabato Malinconico, insieme al capogruppo del Pd, Silvia Della Monica, che è l’altra relatrice. Nell’incontro si è deciso di rimodulare il testo, che cancella il carcere per i giornalisti, alla luce degli emendamenti presentati. La normativa non sarà estesa ai siti web in generale, ma solo ai siti di quotidiani o periodici. ”Non abbiamo voluto esagerare con le pene – dice inoltre Berselli -. Abbiamo escluso la radiazione definitiva dall’albo. Solo in caso di recidiva è prevista la radiazione da uno a tre anni”. Si è deciso, inoltre, di prevedere pene pecuniarie da 5 mila a 50 mila euro per l’autore del testo. Per il direttore, responsabile per colpa, si prevede la riduzione di un terzo della pena ed in caso di pubblicazione della rettifica un’ulteriore riduzione di un terzo. Sono invece previsti aumenti di pena in caso di mancata pubblicazione. Berselli aggiunge che è stato deciso di non istituire il Giurì per la lealtà dell’informazione, ”perché allungherebbe troppo i tempi”.

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