Sole 24 Ore: conti del semestre 2015 “boom digitale” a parte

Sole 24 Ore: cosa c'è nei conti, "boom digitale" a parte
Sole 24 Ore: cosa c’è nei conti, “boom digitale” a parte

ROMA – Il testo della relazione semestrale del Gruppo Sole 24 Ore è stato reso disponibile online ed è così possibile completare l’esame dei conti dei principali editori di giornali in Italia dopo i primi sei mesi di attività nel 2015.

Anche se si tratta del bilancio del più diffuso quotidiano economico italiano e di uno dei più diffusi in Europa, non si può dire che la relazione ecceda nei dettagli (link al documento originale). Non c’è, come nei conti del Gruppo Espresso, un conto economico separato per testate o iniziative ed è difficile capire come vadano davvero le vendite del giornale che dà il nome alla azienda e ne costituisce il principale asset.

Un giudizio complessivo sull’andamento della società si può dare guardando i dati essenziali forniti: i ricavi crescono di 4,5 milioni di euro dal primo semestre del 2014 al primo semestre del 2015 mentre il risultato operativo lordo migliora di quasi 3 milioni.

La situazione finanziaria non si sa quanto benefici della pratica, diffusa in molte aziende italiane, di ritardare oltre i termini pattuiti i pagamenti in prossimità delle scadenze di bilancio, cosa che avviene puntualmente quattro volte all’anno, facendo infuriare i fornitori. Una pratica che non ha un grande effetto sull’estetica dei conti ma che risulta molto fastidiosa per l’immagine aziendale. La diffusione del quotidiano Sole 24 Ore può essere soggetto di elucubrazioni. Nella Relazione è scritto:

“I ricavi diffusionali del quotidiano sono in crescita dell’1,5% rispetto al primo semestre 2014 con un mercato di riferimento, in calo del 4,4% di copie diffuse (fonte ADS gennaio-maggio 2015). Tale risultato è stato trainato dal nuovo sistema integrato di offerta, che contribuisce in maniera significativa alla crescita delle diffusioni del quotidiano. Il Sole 24 ORE, si conferma anche nei primi cinque mesi del 2015 il primo quotidiano digitale con circa 215 mila copie digitali a maggio 2015 (+17,5% verso maggio 2014) e il secondo quotidiano nazionale per diffusioni complessive carta + digitale con 378 mila copie complessive carta + digitale a maggio 2015 (+2,6% verso maggio 2014). A completamento del sistema Sole, alle copie cartacee e digitali si aggiungono gli oltre 32.000 abbonamenti de IlSole24ore.com”.

La relazione non dice quanto di quell’uno virgola cinque per cento di crescita sia dovuto alle copie vendute, quanto a quelle in edicola e quanto a quelle digitali; non ci dice quanto sia dovuto al prezzo del quotidiano il Sole 24 Ore, passato nei giorni normali da 1,4 a 1,5 euro a copia ma che in altri giorni, con vari allegati, arriva a 2; non ci dice, in fine, quanto sia dovuto alla dinamica degli “opzionali”, cioè ai libri, ai dvd e a tutto quello che viene venduto in abbinamento con i giornali.

L’unico dato certo lo fornisce Ads, la società che certifica le vendite dei giornali di carta. A luglio 2015 le copie vendute in edicola del Sole 24 Ore erano scese a 91 mila da 99 mila di un anno prima, gli abbonamenti a 39 da 46 mila. Le copie vendute in edicola sono il vero metro del successo di un giornale perché implicano il deliberato gesto del lettore che scuce le sue monetine e non gode di nessuno sconto.

Sugli abbonamenti ci sono alti margini di sconto, i settimanali americani erano arrivati al 70 per cento: bastava pagare carta e stampa, a coprire gli altri costi e dare profitto ci doveva pensare la pubblicità. Nulla di male in tutto ciò, perché di fronte hai il tuo grande eterno nemico sul mercato pubblicitario: la televisione che, canone Rai a parte e a prescindere, è gratis.
Ma qui non si parla di modelli industriali, solo di indici di gradimento.
Il povero cronista si deve porre delle domande anche sul capitolo pubblicità, dove si afferma:

La raccolta pubblicitaria System, pari a 65,3 milioni di euro, è in crescita di 5,3 milioni di euro (+8,7%) rispetto al primo semestre 2014, in controtendenza rispetto al mercato di riferimento, in contrazione del 2,7%. Crescono sia i ricavi su mezzi del Gruppo (+4,0 milioni di euro, +8,4%) che sui mezzi di editori terzi (+1,3 milioni, +10,2%)”.

Quanto di tale crescita sia dovuto alla crescita organica e quanto all’aumento delle testate in concessione non si riesce a capire nel dettaglio.

Sul fronte dei costi sembra sia stato fatto un buon lavoro. I costi complessivi aumentano di un 2 per cento, ma anche perché è aumentato il fatturato delle testate in concessione.
Sui costi del personale, non sembra che la gestione abbia inciso moltissimo e si conferma quanto verificato anche negli altri editori già esaminati, che il prezzo del risanamento lo hanno pagato i dipendenti non in termini di organico (13 persone in meno su oltre 1.200 non è proprio tantissimo), ma previdenziali. Al Sole 24 Ore si è fatto largo uso della solidarietà, cosa che rende più complessa la gestione operativa oggi, anestetizza la necessità di riorganizzare l’azienda ed è come una bomba a orologeria per quando torneranno i tempi migliori.

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