Usa. Il sindaco Bloomberg lascia City Hall e pensa al Financial Times

Michael Bloomberg
Michael Bloomberg

NEW YORK, STATI UNITI – Il sindaco di New York Michael Bloomberg dovrà lasciare il suo incarico tra quattro mesi, ma non è certo il tipo di restarsene con le mani in mano. Essendo miliardario non ha che da scegliere a cosa dedicarsi, e il New Yorker crede già di saperlo: avrebbe intenzione di comprare un giornale, ma non un giornale qualunque. Bloomberg avrebbe messo gli occhi nientemento che sul Financial Times.

Lo scenario di Ken Auletta, l’esperto di media del settimanale, e’ costruito su una catena di esclusioni: fuori gioco un quarto mandato alla guida di City Hall, fuori gioco la Casa Bianca, dopo i tentativi da indipendente morti sul nascere del 2008 e 2012, fuori gioco la prospettiva di una pensione dorata nelle numerose ville, barche, tenute. Bloomberg ha 71 anni ed e’ pieno di vita: ”Non ho fatto una vacanza per 12 anni: mi posso immaginare una settimana sugli sci e una di golf. Dopodiche’ diventerei matto”, ha confidato alla rivista il diretto interessato.

Il sindaco lascera’ l’incarico alla mezzanotte del 31 dicembre: sulla sua scrivania in municipio c’e’ un orologio che segna il conto alla rovescia dei suoi ultimi giorni a City Hall. In questi giorni i suoi 12 anni da primo cittadino sono stati passati al microscopio dei media. Il New York Times, il quotidiano che piu’ di ogni altri Bloomberg vorrebbe possedere (ma l’editore Arthur Sulzberger ha ribadito ancora due settimane fa che il suo giornale ”non e’ in vendita”), gli ha dedicato nel fine settimana una maxiserie dai titoli accattivanti: ”Il sindaco che ha rifatto New York” e ”L’impossibile sindaco del possibile”.

Divisi, ma in buona parte favorevoli, si sono mostrati invece i newyorchesi sulla sua eredità, che conta tra l’altro 750.000 nuovi alberi nei parchi, 500 chilometri di piste ciclabili, 5 milioni di perquisizioni della polizia e il fiasco del bando delle bibite gassate. Bloomberg lascera’ il posto restando l’uomo piu’ ricco della citta’, con una fortuna stimata a 27 miliardi di dollari. Ma la ricchezza, che in buona parte viene gia’ destinata in beneficenza, non basta piu’ a questo tycoon prestato alla politica.

Il sindaco non ha alcuna intenzione di tornare a dirigere l’agenzia di servizi finanziari che porta il suo nome. ”Sta pensando a una nuova partenza, come accadde quando lascio’ Wall Street nel 1981 e poi nel 2001, quando entro’ in politica”, ha detto al New Yorker Kevin Sheekley, uno dei suoi strateghi. Una partenza che potrebbe avere il suo trampolino di lancio nell’acquisto di un giornale: ”Per quel che so, il Financial Times non e’ in vendita. Ma se mi chiamassero e me lo offrissero, lo prenderei in considerazione”, ha ammesso il sindaco con Auletta. Un suo consigliere, notando il terreno comune tra l’antica testata finanziaria del gruppo Pearson e la Bloomberg, non ha dubbi: ”Succedera”’.

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