Usa. Ufficio Pechino Wall Street Journal indagato per notizie pagate

L’ufficio del Wall Street Journal a Pechino

WASHINGTON, STATI UNITI – Il Dipartimento di Giustizia americano ha aperto un’inchiesta nei confronti dei vertici dell’ufficio del Wall Street Journal a Pechino, accusati di aver pagato alti esponenti del governo cinese per ottenere notizie.

L’iniziativa segue un’altra indagine avviata dalla stessa New Corp, l’azienda che possiede il noto giornale finanziario americano.

Il Dipartimento di Giustizia ha cominciato le sue indagini grazie alla segnalazione di una fonte secondo cui uno o piu’ dipendenti del Wsj hanno fatto regali ad alti funzionari cinesi in cambio di informazioni utili per il loro lavoro giornalistico. Al momento non si conoscono i dettagli dell’inchiesta. Quello che e’ emerso e’ che la News Corp sta collaborando con le autorita’ americane.

Ma non e’ chiaro se i sospetti informatori in realta’ fossero agenti in stretto contatto con le autorità di Pechino con lo scopo di impedire reportage poco graditi nei confronti della leadership cinese. Al momento pero’ non sembra che siano emerse prove schiaccianti su questi contatti. Le accuse riguarderebbero i rapporti tra il giornale e Bo Xilai, un alto dirigente cinese caduto in disgrazia, di stanza a Chongqing.

Pare che gli inquirenti stiano passando al setaccio ben 5 anni di attivita’ di reporting da questa zona della Cina. Bo era una stella nascente del partito comunista cinese sino a quando incappo’ in uno scandalo legato alla morte misteriosa di un inglese e l’incriminazione della moglie.

Nel 2012 il Wsj scrisse molti articoli su questa storia pieni di dettagli, e su come quella vicenda stesse mettendo nei guai i vertici cinesi. Quindi seguirono altri articoli sulle ricchezze e la corruzione imperante tra gli altri ‘papaveri’del regime, che secondo le accuse non avevano delle verifiche indipendenti.

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