Vendite giornali aprile 2018, meno brillanti, la crisi continua, la grafica…

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Vendite giornali aprile 2018, meno brillanti, la crisi continua, la grafica… (foto Ansa)

ROMA – Vendite dei giornali quotidiani italiani in edicola, dal mese di aprile vengono segnali di delusione ma anche di speranza. I risultati di marzo, che mi avevano provocato un sussulto di ottimismo, erano certamente dovuti alle elezioni.[App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Ma, nell’insieme, la curva della caduta delle vendite si è fatta più dolce, meno inclinata. Col segno più ci sono solo 5 quotidiani (il mese scorso erano 9): fra i locali Nuova Venezia e Corriere delle Alpi, fra i nazionali Libero. Giornali che per mesi avevano tenuto acceso il lumino della speranza, come il Giorno e il Messaggero Veneto, in aprile si sono piantati.

Forse non abbiamo ancora toccato il fondo. Però, se prendiamo a parametro Repubblica, nell’aprile 2018 ha perso, rispetto al 2017, la metà delle copie che aveva perso sul 2016: 20 mila invece di 40 mila.
Repubblica è probabilmente il giornale che ha patito di più della crisi di identità della sinistra. Ha perso 60 mila copie in due anni, quasi un terzo, il 28%, del venduto del 2016. Ma è dura comprare un giornale la cui sola preoccupazione è se la tua pensione è più alta di quella di un camallo e se, in caso di flat tax, vengano più soldi in tasca a te che a quella metà di italiani, i “poveri”, che già l’Irpef non la pagano proprio. Certo, se sei un sanculotto descamisado grillino, la pensi come quelli di Repubblica. Peccato che Repubblica non la comprino i sanculotti, ma quei borghesi di sinistra che da vent’anni sono massacrati dal fisco e dall’odio sociale.
Molto meglio se la passa il Corriere della Sera, che in due anni ha perso solo 18 mila copie. In aprile ha venduto 190 mila copie, un quarto in più di Repubblica, quasi il doppio della Stampa, giornale che negli anni della massima gloria torinese era arrivato vicino al sorpasso. La Stampa, di suo, ha perso in 2 anni 25 mila copie, un bel 18%. Peggio ha performato il Messaggero, che pure è un gran bel giornale, perdendo in 2 anni un quarto delle copie.
Vende poco, ma perde meno, il Fatto quotidiano: da 35 a 33 mila copie in due anni.
Qualche dubbio dovrebbero avercelo, quelli che li fanno, se le loro dottrine siano proprio giuste. Non è un problema solo di direttori. Qui entrano in gioco i riflessi condizionati dei corpi redazionali. Le redazioni sono corpi mistici, hanno una loro anima e nervi e strati inconsci di decisione. Il dubbio che quello che andava bene 30 anni fa non funzioni più oggi forse dovrebbe coglierli. Invece riducono tutto alla grafica, senza pensare che è stata la sottomissione ai grafici che ha coinciso con l’inizio della crisi, ben prima di internet.
Per il resto, lascio a voi guardare le tabelle qua sotto. Facile calcolare le percentuali di calo. Non lo faccio, è un esercizio troppo triste.
Insisto che le vendite in edicola sono il parametro più efficace di misurazione della salute dei giornali. Ci sono altre classifiche, come quella che somma le copie cartacee a quelle digitali. Le copie digitali hanno due difetti. Non hanno molta efficacia per la pubblicità. Non è ben chiaro quanto impattino sul conto economico, essendo troppo influenzate e influenzabili dalle politiche di marketing.

Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:

Quotidiani
nazionali
Vendite  aprile 2018Vendite  marzo 2018Vendite
aprile 2017
Il Corriere della Sera190.857194.381200.430
La Repubblica152.040160.054173.534
La Stampa109.096116.868119.246
Il Giornale52.32954.19256.681
Il Sole 24 Ore46.26847.83954.604
Il Fatto Quotidiano33.33736.03634.303
Italia Oggi17.96926.64732.925
Libero23.02523.93822.828
Avvenire21.97520.99920.745
Il Manifesto7.8978.1128.251
La Verità 19.37520.86421.683

Queste le vendite dei giornali locali. Nella tabella li ordiniamo per numero di copie vendute.

Quotidiani
locali
Vendite  aprile 2018Vendite  marzo 2018Vendite  aprile 2017
Il Resto del Carlino86.87588.41193.406
Il Messaggero78.06880.00986.297
La Nazione62.88564.81467.740
Il Gazzettino40.64142.25746.098
Il Secolo XIX38.57238.64441.371
Il Tirreno34.85036.64738.507
L’Unione Sarda33.82535.27136.303
Messaggero Veneto35.80136.64736.980
Il Giorno39.58340.62640.233
Nuova Sardegna30.09831.13732.783
Il Mattino27.58928.19930.752
L’Arena di Verona21.31021.77224.124
L’Eco di Bergamo21.16021.70722.958
La Gazzetta del Sud18.79519.84720.554
Il Giornale di Vicenza19.31220.05621.803
Il Piccolo19.28519.50220.664
La Provincia (Co-Lc-So)17.22418.10118.935
Il Giornale di Brescia18.01818.36919.320
Gazzetta del Mezzogiorno17.20617.88918.778
Libertà16.93817.04118.388
La Gazzetta di Parma16.51516.60217.849
Il Mattino di Padova16.49216.85617.602
La Gazzetta di Mantova15.92716.09917.054
Il Giornale di Sicilia12.89913.27114.141
La Sicilia14.40115.05615.524
La Provincia di Cremona12.23212.29412.968
Il Centro11.04211.69512.023
Il Tempo13.73314.26014.385
La Provincia Pavese10.73711.17811.716
Alto Adige-Trentino9.1519.70310.654
L’Adige11.58712.07712.435
La Nuova Venezia8.0377.8697.588
La Tribuna di Treviso9.97610.27710.368
Nuovo Quot. di Puglia8.9879.3349.780
Corriere Adriatico12.13712.51513.221
Corriere dell’Umbria9.2789.9409.668
La Gazzetta di Reggio8.0168.2988.653
La Gazzetta di Modena6.9767.1837.620
La Nuova Ferrara5.8566.1566.516
Quotidiano del Sud5.0715.5525.932
Corriere delle Alpi4.5744.7374.532
Quotidiano di Sicilia6.9036.5704.697
Il Telegrafo1.1891.273——-

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Vendite  aprile 2018Vendite marzo 2018Vendite
aprile 2017
Gazzetta dello Sport Lunedì158.335149.039161.459
Gazzetta dello Sport137.445137.086143.973
Corriere dello Sport Lunedì88.85278.07497.820
Corriere dello Sport72.08668.03381.145
Tuttosport Lunedì51.85447.04963.346
Tuttosport45.52944.33356.349

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

 

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