Vendite giornali giugno 2019: la crisi si è aggravata e si fa sempre più profonda

vendite giornali giugno 2019
Alcuni giornali (Foto Ansa)

ROMA – Giornali quotidiani italiani, la crisi si è aggravata in giugno. E nella crisi generale, ancora più acuta è la crisi del Fatto. Ha venduto, nel mese di giugno 2019, il 25% di copie in meno dell’anno scorso. Mentre nell’insieme il mercato ha perso il 10 per cento, dopo il – 9 registrato in maggio e il – 8 di gennaio e febbraio, il Fatto subisce un calo in progressione impressionante: del 10% in gennaio, del 13% in marzo, del 20% in aprile, del 23% in maggio, del 25 virgola in giugno. Il Corriere della Sera in giugno ha subito un crollo improvviso, salendo dal circa 5% dei mesi precedenti al 10. Repubblica, dopo un – 3% di maggio, si è allineata al – 10 del concorrente, il peggior dato negativo da inizio anno.

La crisi dei giornali si fa sempre più profonda, aggravata da una ostilità della componente 5 stelle del Governo Conte che supera ogni limite di decenza. Non è che i governi di sinistra che lo hanno preceduto abbiano brillato per consapevolezza della crisi e idee per risolverla. Anzi, se qualcuno ricorda lo scempio degli abbonamenti, può mettere in fila nomi e cognomi e mandare al diavolo qualche mito.

Forse è il caso che gli editori si muovano, escano dalla apatia che li avvolge e soffoca. I giornali hanno vissuto momenti difficili, forse mai come questi, è vero, ma tali da far prevedere, anche in passato, la loro prossima fine. Poi gli editori si svegliarono e seguirono anni gloriosi.

Davanti a gente come i 5 stelle, la buona educazione non serve. Invece gli editori sembrano vittime sacrificali rassegnate al macello.

Eppure i numeri non lasciano spazio ai dubbi. Sono usciti i risultati del primo semestre dei primi tre gruppi editoriali italiani, Rcs (Corriere della Sera), Mondadori, Gedi (fu Espresso-Repubblica).

Mi fermo al margine operativo lordo (mol all’italiana, ebitda all’americana). Solo Mondadori migliora, ma sono 12 milioni su 380 di ricavi, un misero 3%. E nel bilancio della Mondadori i libri, con ricavi in crescita, pesano più delle riviste, in calo dell’11%.

Rcs offre di gran lunga il miglior risultato, ma sono in calo sia i ricavi (da 503 a 475 milioni) sia il mol: da 83 a 71 milioni. Il conto aggregato di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport è: ricavi da 220 a 208 milioni, mol da 33 a 30. Siamo sempre a livelli di redditività importanti, oltre il 14% di mol sul fatturato. Ma con le copie in calo e la pubblicità nelle spire della tv, si fa presto a perdere posizioni.

Il Gruppo Gedi è in linea: ricavi in calo da 321 a 303 milioni, ebitda da 142 a 134. Trionfano le radio (utile lordo pari al 30 per cento del fatturato), reggono i giornali locali, con un mol sul fatturato del 7,6%. Ma è quasi la metà della percentuale, 13% del 2016. Pesano, ma non si sa quanto, la Stampa e il Secolo XIX: non pare siano stati un buon affare…

E poi pesa la crisi di Repubblica. Il fatturato scende da 124 a 116 milioni, il mol si ammoscia ancor di più, da una perdita di 1 milione a 6,7 milioni di perdita nel primo semestre 2019.

Questi pochi numeri denunciano l’emergenza del settore. I governi cattivi di Andreotti e Craxi salvarono i giornali, quelli che piacciono tanto ai giornalisti, targati Pd e M5s li hanno massacrati.

Nelle tabelle aggiornate a giugno, il quadro completo.

Quotidiani
nazionali
Giugno 2019 Maggio   2019

 Giugno   2018

2019 su 2018
Corriere Sera186.556181.351204.0810,91
Repubblica141.355145.004156.6310,90
La Stampa95.39895.751108.1300,88
Il Giornale43.140 42.98853.3160,80
Il Sole 24 Ore40.15939.75651.6840,77
Il Fatto 27.95927.80237.3360,74
Italia Oggi20.04115.60422.4410,89
Libero23.86223.30826.4520,90
Avvenire22.56120.734 22.1411,01
Il Manifesto7.117 7.3418.9860,79
La Verità 23.61423.07221.7271,08

Quotidiani locali:

Quotidiani
locali
Giugno 2019

Maggio     2019

Giugno 20182019 su 2018
Resto del Carlino84.62982.82890.9250,93
Il Messaggero71.87070.70179.2920,90
La Nazione61.49060.11066.4480,92
Il Gazzettino39.89139.87543.4690,91
Il Secolo XIX34.63534.39338.4310,90
Il Tirreno31.448 30.82035.4210,88
L’Unione Sarda32.18631.41634.5340,93
Dolomiten5.9825.6426.5940,90
Messaggero Veneto32.438 32.80835.8680,90
Il Giorno32.41232.64139.0370,83
Nuova Sardegna26.61127.39629.5070,90
Il Mattino23.91923.79427.9310,85
Arena di Verona20.46920.36821.0870,97
Eco di Bergamo19.22620.52420.5020,93
Gazzetta del Sud15.51715.87619.5000,79
Giornale Vicenza18.80318.41719.9280,94
Il Piccolo17.29616.98319.0950,90
La Provincia (Co-Lc-So)15.96716.56416.9690,94
Il Giornale di Brescia17.00217.14718.3540,92
Gazzetta del Mezzogiorno15.85415.86117.3820,90
Libertà15.616 15.82016.3410,95
La Gazzetta di Parma15.148 15.40716.2400,93
Il Mattino di Padova14.24414.30216.2410,87
La Gazzetta di Mantova14.14614.43215.3400,92
Il Giornale di Sicilia11.20811.41513.0250,86
La Sicilia13.04012.88814.8010,88
La Provincia di Cremona11.26411.30012.0370,93
Il Centro10.77510.90811.9310,90
Il Tempo11.884 12.42413.9500,85
La Provincia Pavese9.27310.03010.3990,89
Alto Adige-Trentino7.9127.9018.9710,88
L’Adige10.57710.25311.7370,90
La Nuova Venezia7.0586.7928.0380,87
La Tribuna di Treviso8.8318.856 10.0150,88
Nuovo Quot. di Puglia8.5768.4629.2450,92
Corriere Adriatico11.56111.24912.8860,89
Corriere dell’Umbria8.3669.0339.6640,86
La Gazzetta di Reggio7.3497.3897.8840,93
La Gazzetta di Modena6.5596.7336.9340,94
La Nuova Ferrara5.3275.3765.7690,92
Quotidiano del Sud9.9608.1175.2751,88
Corriere delle Alpi4.0414.1544.5000,89
Quotidiano di Sicilia5.7956.2207.0010,82
Il Telegrafo9719141.7290,56

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani
sportivi
Giugno      2019Maggio 2019Giugno       20182019 su    2018
Gazzetta dello Sport Lunedì142.185148.708147.7450,96
Gazzetta dello Sport142.787132.683150.5350,94
Corriere dello Sport 67.408 62.43476.0900,88
Corriere dello Sport Lunedì66.85774.24174.1760,90
Tuttosport 43.82339.95948.7250,89
Tuttosport Lunedì43.52645.56447.0140,92

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità. Fonte Ads

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