ROMA – Vendite dei giornali in edicola, dati Ads (Accertamenti diffusione stampa) di marzo 2015: in un contesto di calo netto delle copie cartacee vendute dei primi dieci quotidiani nazionali, La Repubblica continua a essere il giornale più acquistato nelle edicole con 234.067 copie (-3.700 rispetto a febbraio 2015, -11,6% in un anno), secondo il Corriere della Sera con 228.688 copie (-4.900 in un mese, -10,9% in un anno), terza La Stampa con 151.032 copie (-2.000 in un mese, -10% in un anno), quarto – fra i giornali nazionali – il Sole 24 Ore con 93.263 copie (-1.150 rispetto a febbraio 2015, -11,2% rispetto a marzo 2014).
In un contesto di calo continuo, netto e apparentemente irreversibile delle vendite in edicola, alcuni quotidiani, in primis il Sole 24 Ore, esultano (forse eccessivamente) per il successo delle copie diffuse tramite il canale digitale. Il quotidiano di Confindustria è primo per copie digitali, dove ha raggiunto le 213.530 copie (più 25,9% in un anno). Ma quanto su questa cifra influiscono strategie di marketing – legittime – come gli abbonamenti in pdf venduti a pacchetti? Se a riempire treni e banche di giornali di carta c’era un limite dettato dal costo della stampa e della distribuzione, questo tetto non c’è più col digitale. Però la copia su tablet/smartphone è meno redditizia per gli inserzionisti di quella di carta lasciata sul tavolino del bar: meno lettori (sul tablet la leggerà, se la leggerà, solo il proprietario del suddetto) e meno annunci visualizzati (alcune edizioni ad hoc per tablet e smartphone hanno meno spazio della pubblicità).
La voce alla quale facciamo riferimento è quella che certifica il reale stato di salute dei quotidiani: la vendita dei quotidiani in edicola, che dice quanti lettori hanno chiesto all’edicolante “mi dia Repubblica”, o “mi dia il Corriere”. È quella più importante anche per gli inserzionisti pubblicitari (il perché lo spieghiamo qui). Leggi anche: Il duello fra Repubblica e Corriere.
Fra i giornali sportivi, prima la Gazzetta dello sport con 157.084 copie medie nella settimana e 185.226 nell’edizione del lunedì (rispetto all’anno scorso -10,5% il lunedì e -9,2% nella settimana). Secondo il Corriere dello Sport con 93.007 copie nella settimana e 109.921 nell’edizione del lunedì (-20,2% il lunedì). Terzo Tuttosport con 61.311 copie nell’edizione del lunedì e 54.931 negli altri giorni.
Il Messaggero, con 110.193 copie (-5,9% in un anno) resta il più venduto in fra i giornali locali, seguito dal Resto del Carlino con 105.481 copie e da La Nazione con 83.149 copie.
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Interessante vedere come i dati ads di Marzo 2015 vengono commentati dai diretti interessati. Iniziamo da Repubblica, che titola “Repubblica prima nelle vendite in edicola e nelle copie digitali”:
Primi in edicola anche nel mese di marzo. “Repubblica” conferma il suo primato nella classifica Ads (Accertamenti diffusione stampa) sia per quanto riguarda il canale tradizionale che per quanto riguarda le copie digitali. Il quotidiano guidato da Ezio Mauro, nel mese in questione, ha realizzato vendite in edicola per 234.067 copie cartacee, contro le 228.688 del Corriere della Sera, il suo principale concorrente. Stessa leadership per quanto riguarda le copie digitali, dove il quotidiano del Gruppo Espresso, ha raggiunto il tetto delle 60.401 copie, contro le 53.787 del quotidiano diretto da Luciano Fontana. Unendo i due canali Repubblica totalizza 294.468 copie contro le 282.475 del “Corriere”. Il picco massimo delle vendite in edicola si raggiunge, per la Repubblica, quando il quotidiano è accoppiato al settimanale il Venerdì (324.612 copie medie). Restando al Gruppo Espresso, fra i quotidiani locali le migliori performance sono quel del Tirreno (47.102 copie medie vendute in edicola lo scorso marzo) e del Messaggero Veneto (40.512). Sempre restando alle pubblicazioni del Gruppo, il settimanale l’Espresso, a marzo — considerate tutte le tipologie — ha venduto in totale 216.109 copie.
Andrea Biondi sul Sole 24 Ore rimarca il primato del quotidiano di Confindustria nel digitale:
In valore assoluto, il podio dei tre principali quotidiani italiani resta immutato, con il Corriere della Sera in testa (405.703 copie di media), Il Sole 24 Ore al secondo posto per il settimo mese consecutivo (389.015) e al terzo posto la Repubblica (338.431). Il quotidiano del Gruppo 24 Ore – che unendo alle copie certificate da Ads i 30mila abbonamenti vantati nelle sue versioni web e mobile da ilsole24ore.com arriva a un “monte prodotto” di 419mila copie di media al giorno – conferma a ogni modo il primato sia sul fronte delle copie digitali totali, sia sulle copie digitali “singole” (quelle vendute a singoli clienti cui poi si aggiungono quelle multiple vendute ai grandi clienti e quelle in abbinata carta-digitale). Nel primo caso le 213.530 copie «2.0» totali sono seguite dalle 86.217 del Corriere della Sera e dalle 63.015 della Repubblica. Occorre poi scendere per arrivare al quarto posto, con le 32.220 copie de La Stampa. Sulle copie digitali singole le 65.822 copie che conferiscono il primato al Sole 24 Ore sono invece seguite dalle 60.401 di la Repubblica e dalle 53.787 del Corriere della Sera.
Rcs, Gruppo 24 Ore e Gruppo L’Espresso sono stati dunque gli editori che più hanno spinto sulla novità di mercato legata alle copie digitali, anche se il trend alla fine risulta di segno differente. Per Il Sole 24 Ore le 389.015 copie complessive (carta più digitale) sono il 34,5% in più di quelle di marzo 2013 e l’8,1% in più di quelle di marzo 2014. Per il Corriere della Sera la variazione è stata del -15,6% sui due anni e del -10,1% sull’anno e per la Repubblica del -19,5% rispetto a marzo 2013 e del -7,4% rispetto a marzo 2014.
Marco Capisani su Italia Oggi dà un quadro più complessivo:
Si riducono a due i quotidiani che aumentano a marzo le diffusioni complessive carta+digitale: il Sole 24 Ore su dell’8,1% e Avvenire su del 3,8%. Secondo le rilevazioni Ads del mese confrontate con lo stesso periodo 2014, tutti gli altri giornali arretrano. Tra i big si salva in zona Cesarini la Stampa, stabile col -0,5%. Di contro, Libero registra un -24,4%, il Fatto Quotidiano un -16,7%, il Giornale -13,5%, il Corriere della Sera -10,1%, la Repubblica -7,4%. È andata meglio per il Messaggero a -5,9%. Più contenuta la perdita di Qn-Quotidiano nazionale con la Nazione a -2,8%, il Resto del Carlino a -1,5% e il Giorno a -1,1%. In ambito sportivo il Corriere Sport-Stadio contrae il lunedì del 19,5% e, gli altri giorni, del 12,1%. Così come, rispettivamente, la Gazzetta dello Sport lascia sul terreno l’8 e il 7,9%. Nella diffusione carta+digitale, più segni positivi spuntano a marzo tra i settimanali come Gioia +18,7%, Milano Finanza +12,4% e l’Espresso +2,6%. Scorrendo la classifica dei primi dieci quotidiani per diffusione totale carta+digitale, il quotidiano oggi diretto da Luciano Fontana, successore di Ferruccio de Bortoli, resta primo con 405.703 copie. Seconda la testata economica guidata da Roberto Napoletano (389.015 copie), terza quella con Ezio Mauro al timone (338.431 copie). Giù dal podio la Gazzetta dello Sport del lunedì (229.923), la Stampa (220.803), la Gazzetta dello Sport negli altri giorni della settimana (207.451) e il Messaggero (131.677). Chiudono la top ten Avvenire a quota 122.532, Qn-Resto del Carlino sulle 122.231 e il Corriere Sport-Stadio al lunedì sulle 113.835.
In edicola, sono sempre due i quotidiani in crescita: ItaliaOggi +28,3% e Avvenire +18,1%. Segno negativo davanti per i primi dieci, invece, partendo dalla prima nel palmarès Repubblica (-11,6%) e continuando col Corriere della Sera al secondo posto (-10,9%), con la terza e quarta classificata Gazzetta dello Sport del lunedì (-10,5%) e nel resto della settimana (-9,2%) e ancora con la Stampa (-10%). Si finisce col Messaggero (-5,9%), il Corriere Sport al lunedì (-20,2%), Qn-Resto del Carlino (-1,7%) e il Sole 24 Ore (-11,2%). Dal giornale confindustriale fanno sapere che «sul fronte edicola, il dato Ads riflette la strategia editoriale del Sole 24 Ore di convertire gli abbonamenti domiciliati edicola in abbonamenti digitali, per ragioni evidenti di redditività e, in particolare, i ricavi da edicola cartacea a prezzo pieno e invariato continuano a crescere anno su anno». Decimo in classifica il Corriere Sport-Stadio a -12,7%. Fuori dalla classifica ci sono il Fatto Quotidiano, giù del 15,7%, Libero del 14,9%, il Giornale del 14%, mentre arginano le perdite Nazione (-2,9%) e Giorno (-0,7%).
Sul digitale, il Sole 24 Ore si conferma al gradino più alto con 213.530 copie (+25,9%), prima di Corriere della Sera (86.217, -5,6%) e Repubblica (63.015, +7,8%). Al quarto posto si attesta la Stampa (32.220 dalle precedenti 13.288 copie) e quinta arriva ItaliaOggi (15.117, -17,8%). Dopo ci sono la Gazzetta dello Sport (14.561, -20,4% il lunedì e 13.870, -20,8% in settimana), il Fatto Quotidiano (10.028, -20,3%), l’Unione Sarda (8.081, +0,6%), Avvenire (7.199 dalle 3.712). Extra top ten il Giornale cala del 9,4% a 2.044 copie, il Messaggero recupera il 6,1% per 6.797 copie, Qn-Resto del Carlino il 56,1% per 3.769.