Vendite giornali novembre 2015: Repubblica-Corriere quasi…

ROMA – Vendite giornali in edicola, dati Ads (Accertamenti diffusione stampa) di novembre 2015: in un contesto di calo netto delle copie cartacee vendute dei primi dieci quotidiani nazionali, si riduce all’osso la forbice fra i primi due. La Repubblica continua a essere il giornale più acquistato nelle edicole con 223.609 copie (-400 rispetto a ottobre 2015, -22.900 rispetto a novembre 2014), ma il margine con il Corriere della Sera si è ridotto a 1.725 copie.

Il Corriere della Sera con 221.844 copie (+1.600 copie rispetto a ottobre, -16.300 rispetto a novembre 2014). Se si guarda all’evoluzione del duello fra Repubblica e Corriere, si capirà come un duro lavoro attenda il nuovo direttore Mario Calabresi, che prende il posto di Ezio Mauro, da 20 anni al timone.

In terza posizione c’è sempre La Stampa con 140.439 copie (+1.150 mese su mese, -13.500 anno su anno), quarto – fra i giornali nazionali – il Sole 24 Ore con 93.263 copie (-1.900 mese su mese, -8.500 anno su anno).

Fra i giornali più politicamente “engagé“, in calo netto (anno su anno) il Giornale, che perde il 12,6%. Emorragia continua anche per Libero, che perde il 3,9%, e per il Fatto Quotidiano, che perde il 3,3% e si arena a 35.371 copie: nel novembre 2013 ne vendeva 48.992, nel novembre 2010 erano 72.815…

In un contesto di calo continuo, netto e apparentemente irreversibile delle vendite in edicola, alcuni quotidiani, in primis il Sole 24 Ore, esultano (forse eccessivamente) per il successo delle copie diffuse tramite il canale digitale. Il quotidiano di Confindustria è primo per copie digitali, dove ha raggiunto le 235.138 copie (più 19,7% in un anno). Ma quanto su questa cifra influiscono strategie di marketing – del tutto legittime, per carità – come gli abbonamenti in pdf venduti a pacchetti? Se a riempire treni e banche di giornali di carta c’era un limite dettato dal costo della stampa e della distribuzione, questo tetto non c’è più col digitale. Però la copia su tablet/smartphone è meno redditizia per gli inserzionisti di quella di carta lasciata sul tavolino del bar: meno lettori (sul tablet la leggerà, se la leggerà, solo il proprietario del suddetto) e meno annunci visualizzati (alcune edizioni ad hoc per tablet e smartphone hanno meno spazio della pubblicità).

La voce alla quale facciamo riferimento è quella che certifica il reale stato di salute dei quotidiani: la vendita dei quotidiani in edicola, che dice quanti lettori hanno chiesto all’edicolante “mi dia Repubblica”, o “mi dia il Corriere”. È quella più importante anche per gli inserzionisti pubblicitari (il perché lo spieghiamo qui).

Fra i giornali sportivi, prima la Gazzetta dello sport con 149.414 copie medie nella settimana e 176.788 nell’edizione del lunedì (rispetto all’anno scorso -7,4% e -5,8% il lunedì). Secondo il Corriere dello Sport con 90.932 copie nella settimana e 111.702 nell’edizione del lunedì (-4% rispetto all’edizione lunedì di novembre 2014). Terzo – e in controtendenza perché guadagna nettamente anno su anno e invece perde copie mese su mese – Tuttosport con 59.415 copie nell’edizione del lunedì e 66.883 negli altri giorni.

Il Messaggero, con 110.193 copie (-6,8% in un anno) resta il più venduto in fra i giornali locali, seguito dal Resto del Carlino con 99.084 copie e da La Nazione con 77.465 copie.