ROMA – Vendite dei quotidiani in Italia sempre più giù. Ads certifica un altro mese di desolazione. Ads è l’istituto che da 40 anni registra le vendite e le diffusioni dei giornali italiani. Copie vendute e copie tarocche. Qui noi facciamo riferimento alle sole copie vendute in edicola. Ad ogni copia venduta in edicola corrisponde un deliberato gesto d’acquisto. Un gesto importante e impegnativo. Ogni volta fa almeno un euro e mezzo. Se pensate che a Venezia, ai piedi del ponte di Rialto, ho pagato un euro un caffè. Al banco, certo, ma a Venezia.
Ottobre registra cali per quasi tutti. Il confronto da fare è fra ottobre 2017 e ottobre 2016. Il calo da settembre è scontato. A settembre c’è ancora gente in ferie e in ferie si legge di più. Anche i giornali.
Il dato che colpisce di più è la continua erosione di Repubblica. Siamo a quota 163 mila. Esattamente 163.238. Da quota 198.765 di un anno fa sono più di 35 mila copie di calo. Siamo vicini alle vendite della Stampa, scesa nel periodo di sole 6 mila copie da 124.400 a 118.600. Pensare che una volta Repubblica vendeva quasi il doppio della Stampa. Nel 1992 Repubblica vendeva il venerdì fino a 850 mila copie, negli altri giorni quasi 700 mila. Poco di meno vendeva il Corriere della Sera.
Dopo 9 anni di gestione De Benedetti, il giornale fondato da Scalfari, Caracciolo e Formenton-Mondadori sta scivolando verso il punto di non ritorno.
Viene una struggente malinconia.
Forse la spiegazione è che la gente è stufa di giornali anti, di giornale a tesi preconcetta, dove anche la cronaca nera è imprigionata dal pregiudizio. A sinistra come a destra.
Questo sospetto sembra confermato dal declino del Fatto, calato in ottobre di oltre 4 mila copie rispetto a un anno fa, pericolosamente vicino alla soglia della 30 mila copie in giù. Un anno fa vendeva 36.403 copie, nel 2017 sono state 31.973. E la Verità di Belpietro ha iniziato a perdere terreno: da 25.955 a 20.266 copie, un pelo sotto Libero, che è a quota 23.375. E il Giornale, fondato da Montanelli, è a 53 mila copie. 20 anni fa ne vndeva 240 mila.
Una conferma viene, al contrario, dal Corriere della Sera. Sembra aver trovato una sua collocazione. Anche il Corriere ha perso due terzi delle sue vendite di un tempo. È sceso a 191.321 copie da 205.049. Ma negli ultimi mesi il declino appare meno forte. In ottobre sono state sono 14 mila in meno, contro le 35 mila di Repubblica. Magra consolazione, il distacco da Repubblica aumenta, il Corriere è sempre più primo.
La gente vuole notizie, vincono i giornali locali, dal Giorno, sempre in crescita, questo mese passato da 37.571 a 41.200 al Corriere dell’Umbria, alla Gazzetta di Modena, alla Nuova Venezia, alla Nuova Ferrara, alla Tribuna di Treviso. Il resto è un camposanto.
Vorrei offrirvi una nota di consolazione. Già 40 anni fa, quando la maggior parte di voi non conosceva ancora questo mondo, i giornali erano dati per morti. Poi vennero Giovannini, Caracciolo, Scalfari, Lenzi. I giornali conobbero una nuova stagione gloriosa. A un certo momento il Gruppo Espresso arrivò a valere in Borsa quasi quanto la Fiat. Nonostante i disastri degli Ottone, Fiengo, Crespi. Nonostante il napalm di Berlusconi e dei suoi complici post comunisti.
Ci sarà un nuovo Messia? Non ne vedo. Costa non è Giovannini e Cairo non è né Caracciolo ne Berlusconi. Calabresi? Molinari? Travaglio? Lenzi e Montanelli si rivoltano nella tomba. Lotti e Damiano fanno di tutto per completare l’opera di devastazione. E comunque, rispetto ai giornali, non valgono un’unghia di Misasi. E nemmeno di Craxi.
Ed ecco la tabella ormai consueta, desunta da Ads, l’istituto che da 40 anni certifica le tirature e le vendite dei giornali in Italia. Per ogni testata ci sono 3 righe. Si riferiscono rispettivamente a ottobre 2017, ottobre 2016 e settembre 2017. Clicca qui per i dati precedenti.
Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:
Quotidiani nazionali | Vendite ottobre 2017 | Vendite settembre 2017 | Vendite ottobre 2016 |
Il Corriere della Sera | 191.321 | 198.761 | 205.049 |
La Repubblica | 163.238 | 173.026 | 198.765 |
La Stampa | 118.600 | 123.585 | 124.400 |
Il Giornale | 53.729 | 55.779 | 60.705 |
Il Sole 24 Ore | 50.844 | 50.549 | 67.192 |
Il Fatto Quotidiano | 31.973 | 32.267 | 36.403 |
Italia Oggi | 19.466 | 18.106 | 29.143 |
Libero | 23.375 | 24.978 | 24.971 |
Avvenire | 23.242 | 19.372 | 20.600 |
Il Manifesto | 7.839 | 7.714 | 8.831 |
La Verità | 20.266 | 21.286 | 25.955 |
Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.
Quotidiani locali | Vendite ottobre 2017 | Vendite settembre 2017 | Vendite ottobre 2016 |
Il Resto del Carlino | 88.750 | 92.136 | 95.631 |
Il Messaggero | 82.899 | 87.012 | 92.565 |
La Nazione | 64.878 | 67.574 | 72.453 |
Il Gazzettino | 43.555 | 45.894 | 50.082 |
Il Secolo XIX | 39.257 | 41.384 | 43.138 |
Il Tirreno | 36.921 | 38.931 | 40.528 |
L’Unione Sarda | 35.179 | 37.339 | 39.761 |
Messaggero Veneto | 36.349 | 37.018 | 38.517 |
Il Giorno | 41.200 | 42.192 | 37.571 |
Nuova Sardegna | 30.735 | 32.880 | 34.536 |
Il Mattino | 29.671 | 30.443 | 33.602 |
L’Arena di Verona | 21.657 | 22.450 | 24.688 |
L’Eco di Bergamo | 22.720 | 22.125 | 24.690 |
La Gazzetta del Sud | 19.754 | 20.578 | 22.528 |
Il Giornale di Vicenza | 20.275 | 20.957 | 22.355 |
Il Piccolo | 20.254 | 20.190 | 21.974 |
La Provincia (Co-Lc-So) | 18.264 | 18.430 | 20.037 |
Il Giornale di Brescia | 18.639 | 19.043 | 20.222 |
Gazzetta del Mezzogiorno | 18.222 | 18.674 | 19.952 |
Libertà | 17.410 | 17.507 | 18.750 |
La Gazzetta di Parma | 17.118 | 17.274 | 18.863 |
Il Mattino di Padova | 17.147 | 17.374 | 18.279 |
La Gazzetta di Mantova | 16.315 | 16.259 | 17.725 |
Il Giornale di Sicilia | 14.000 | 14.641 | 16.921 |
La Sicilia | 15.033 | 15.624 | 17.203 |
La Provincia di Cremona | 12.720 | 12.590 | 13.582 |
Il Centro | 11.153 | 11.747 | 12.816 |
Il Tempo | 14.333 | 14.722 | 14.807 |
La Provincia Pavese | 11.314 | 11.425 | 12.595 |
Alto Adige-Trentino | 9.747 | 9.913 | 12.217 |
L’Adige | 11.690 | 12.188 | 12.394 |
La Nuova Venezia | 7.794 | 7.794 | 7.661 |
La Tribuna di Treviso | 10.101 | 10.219 | 10.627 |
Nuovo Quot. di Puglia | 9.582 | 10.450 | 10.525 |
Corriere Adriatico | 12.673 | 13.137 | 14.223 |
Corriere dell’Umbria | 10.595 | 10.725 | 10.273 |
La Gazzetta di Reggio | 8.397 | 8.366 | 8.902 |
La Gazzetta di Modena | 7.413 | 7.478 | 7.417 |
La Nuova Ferrara | 6.310 | 6.548 | 6.495 |
Quotidiano del Sud | 5.601 | 5.780 | 6.743 |
Corriere delle Alpi | 4.650 | 4.732 | 4.650 |
Quotidiano di Sicilia | 5.952 | 5.278 | 3.448 |
Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.
Quotidiani sportivi | Vendite ottobre 2017 | Vendite settembre 2017 | Vendite ottobre 2016 |
Gazzetta dello Sport Lunedì | 162.912 | 174.653 | 170.353 |
Gazzetta dello Sport | 139.252 | 159.401 | 146.800 |
Corriere dello Sport Lunedì | 92.722 | 97.544 | 101.854 |
Corriere dello Sport | 76.951 | 84.828 | 84.004 |
Tuttosport Lunedì | 52.545 | 56.166 | 61.388 |
Tuttosport | 45.833 | 52.432 | 54.532 |
Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.
1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.
2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.
3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.
Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.