ROMA – L’autunno sembra confermare per le vendite in edicola dei giornali quotidiani in Italia la malinconia dei versi di Giuseppe Ungaretti. “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, scriveva nel 1918 nel fondo di una trincea della prima guerra mondiale.
Purtroppo questo struggente senso di disperazione lo si prova dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dagli editori allo Ads, Accertamento diffusione stampa, l’istituto che oltre 40 anni certificato a tirature e vendite. Ci riferiamo alle sole vendite in edicola, quello che hanno effetti anche pesanti sul conto economico dei giornali. Corrispondono a altrettanti deliberati atti di acquisto da parte dei cittadini. Sulle altre forme di diffusione non ci allarghiamo. Ai fini pubblicitari cambia poco se quella copia è stata letta perché comprata o perché regalata. Ma gli editori ne hanno fatte troppe, dai pacchi di giornali abbandonati nelle caserme alle misteriose triangolazioni inglesi perché si perda tempo a analizzarle.
Il quadro è desolante. In agosto avevamo notato con sollievo che c’erano tre giornali che avevano venduto più copie dell’agosto 2016: Giorno, Avvenire e Nuova Ferrara. In settembre è rimasto solo il Giorno, affiancato dal Tempo di Roma a presentare un segno +. C’è chi dice che merito è anche grazie a una intensa attività di marketing ma l’edicolante romano non conferma. Resta il fatto che il Giorno privilegia la cronaca, regina del giornalismo come la fanteria lo era delle battaglie e esce a Milano, cuore di una regione tra le più popolate e ricche d’Europa.
Guardando le tabelle qui sotto, non potere non chiedervi: quando uscirà l’ultima copia? Oppure: quando un editore coraggioso ridurrà il prezzo ai minimi, magari a zero, il prezzo di vendita, tagliando le foliazioni sfrondate degli ormai inutili orpelli di cose che si trovano più facilmente online. Non intendiamo le notizie, ma i consigli su come si smacchi, si allatta un bambino o su mostre d’arte e libri. Vai quelle patinate di foto e disegni. Dopo otto anni di crisi e di tagli, veniamo offerti di tanto superfluo e poche notizie. Così liberati dalle incombenze derivanti da giornali elefantiaci, i redattori potrebbero essere rimessi in circolo, non riciclati, a cercare le notizie. Nelle strade, fra la gente, nelle aule dei tribunali (questo tipo di cronaca, caduto un po’ in desuetudine sembra tornato in auge, guarda caso, sul Giorno), sfogliando i rapporti i dei carabinieri, i mattinali e non solo i siti internet delle Questure o le notizie distillate dai pm delle Procure. Nessun pasto è gratis, non lo sono le notizie se non te le trovi da solo o da sola.
Ultima nota triste. Col mese di settembre anche il Corriere della Sera è sceso sotto le 200 mila copie. Resta il primo perché ha perso meno di Repubblica, stabilmente da mesi in calo di 40 mila copie sul 2016. Ma vorrei vedervi a voi a fare Repubblica in questi tempi di sinistra strappolata e lacerata come ai tempi dei guelfi e ghibellini.
Ed ecco la tabella ormai consueta, desunta da Ads, l’istituto che da 40 anni certifica le tirature e le vendite dei giornali in Italia. Per ogni testata ci sono 3 righe. Si riferiscono rispettivamente a settembre 2017, agosto 2017, settembre 2016. Clicca qui per i dati precedenti.
Questo il quadro complessivo dei giornali a diffusione nazionale:
Quotidiani nazionali | Vendite settembre 2017 | Vendite agosto 2017 | Vendite settembre 2016 |
Il Corriere della Sera | 198.761 | 215.085 | 211.959 |
La Repubblica | 173.026 | 186.807 | 216.316 |
La Stampa | 123.585 | 131.667 | 129.321 |
Il Giornale | 55.779 | 58.243 | 68.443 |
Il Sole 24 Ore | 50.549 | 47.947 | 65.970 |
Il Fatto Quotidiano | 32.267 | 34.143 | 37.620 |
Italia Oggi | 18.106 | 25.891 | 30.464 |
Libero | 24.978 | 27.269 | 31.004 |
Avvenire | 19.372 | 19.912 | 21.288 |
Il Manifesto | 7.714 | 7.575 | 8.532 |
La Verità | 21.286 | 22.184 | 37.415 |
Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.
Quotidiani locali | Vendite settembre 2017 | Vendite agosto 2017 | Vendite settembre 2016 |
Il Resto del Carlino | 92.136 | 100.171 | 97.681 |
Il Messaggero | 87.012 | 100.523 | 97.409 |
La Nazione | 67.574 | 74.578 | 75.257 |
Il Gazzettino | 45.894 | 48.247 | 52.760 |
Il Secolo XIX | 41.384 | 42.125 | 44.035 |
Il Tirreno | 38.931 | 41.663 | 42.843 |
L’Unione Sarda | 37.339 | 41.193 | 42.497 |
Messaggero Veneto | 37.018 | 39.296 | 39.205 |
Il Giorno | 42.192 | 42.454 | 38.545 |
Nuova Sardegna | 32.880 | 36.501 | 36.652 |
Il Mattino | 30.443 | 36.532 | 35.840 |
L’Arena di Verona | 22.450 | 24.804 | 24.824 |
L’Eco di Bergamo | 22.125 | 23.751 | 23.566 |
La Gazzetta del Sud | 20.578 | 23.204 | 23.156 |
Il Giornale di Vicenza | 20.957 | 22.938 | 22.716 |
Il Piccolo | 20.190 | 20.863 | 22.294 |
La Provincia (Co-Lc-So) | 18.430 | 18.475 | 19.616 |
Il Giornale di Brescia | 19.043 | 19.961 | 20.088 |
Gazzetta del Mezzogiorno | 18.674 | 19.858 | 20.355 |
Libertà | 17.507 | 18.076 | 18.936 |
La Gazzetta di Parma | 17.274 | 18.478 | 18.584 |
Il Mattino di Padova | 17.374 | 18.433 | 18.982 |
La Gazzetta di Mantova | 16.259 | 16.418 | 17.683 |
Il Giornale di Sicilia | 14.641 | 15.343 | 17.449 |
La Sicilia | 15.624 | 16.072 | 16.559 |
La Provincia di Cremona | 12.590 | 12.942 | 13.205 |
Il Centro | 11.747 | 13.297 | 13.143 |
Il Tempo | 14.722 | 15.011 | 10.235 |
La Provincia Pavese | 11.425 | 11.133 | 12.699 |
Alto Adige-Trentino | 9.913 | 10.671 | 12.432 |
L’Adige | 12.188 | 13.712 | 12.605 |
La Nuova Venezia | 7.794 | 8.417 | 11.498 |
La Tribuna di Treviso | 10.219 | 11.176 | 11.527 |
Nuovo Quot. di Puglia | 10.450 | 13.337 | 11.395 |
Corriere Adriatico | 13.137 | 14.565 | 14.866 |
Corriere dell’Umbria | 10.725 | 10.595 | 10.511 |
La Gazzetta di Reggio | 8.366 | 8.641 | 8.839 |
La Gazzetta di Modena | 7.478 | 7.878 | 7.676 |
La Nuova Ferrara | 6.548 | 7.116 | 6.676 |
Quotidiano del Sud | 5.780 | 7.018 | 6.925 |
Corriere delle Alpi | 4.732 | 5.232 | 5.024 |
Quotidiano di Sicilia | 5.278 | 4.813 | 3.347 |
Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.
Quotidiani sportivi | Vendite settembre 2017 | Vendite agosto 2017 | Vendite settembre 2016 |
Gazzetta dello Sport Lunedì | 174.653 | 231.097 | 190.161 |
Gazzetta dello Sport | 159.401 | 204.295 | 167.038 |
Corriere dello Sport Lunedì | 97.544 | 121.322 | 110.454 |
Corriere dello Sport | 84.828 | 105.986 | 96.501 |
Tuttosport Lunedì | 56.166 | 70.687 | 63.734 |
Tuttosport | 52.432 | 68.561 | 60.254 |
Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.
1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.
2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.
3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.
Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.