Vittorio Feltri: “Il Papa? Come Wanna Marchi: ci prende per il cu**”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Dicembre 2017 - 15:31 OLTRE 6 MESI FA
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Vittorio Feltri (Foto Ansa)

ROMA – “Il Papa? Ci prende per il cu** come Wanna Marchi, promette cose che non esistono”: a dirlo, intervistato a La Zanzara su Radio24, è stato Vittorio Feltri. 

Il giornalista e direttore di Libero ha parlato a ruota libera, dalla politica allo scandalo molestie. “Ieri ero a pranzo con Berlusconi e mi ha chiesto di fare il senatore. Gli ho risposto di no perché guadagnerei di meno rispetto a quanto prendo ora. Sarei veramente un suicida, uno stupido. Lui mi ha detto che capisce, per fortuna è ancora molto lucido”.

Poi Feltri ha smentito che farà l’opinionista dell’Isola dei famosi nel 2018: “Ma no, assolutamente no. Ma vi pare che io vado a fare l’Isola dei Famosi? Non andrei neanche all’isola degli anonimi. Mai vista poi, non me ne frega niente”.

Sul Natale: “Io cattolico? Non cominciamo con le offese. Sono ateo totale. Il Natale è una rottura di coglioni, il 24 sera ho un sacco di gente estranea in casa. I figli quando crescono diventano degli estranei che hanno accesso al frigorifero, la qual cosa mi irrita. Una volta mia figlia è entrata nel mio bagno e l’ho cacciata”.

Sul Papa: “Il presepio e l’albero di Natale per me sono scemenze. Non c’è differenza tra il Papa e Wanna Marchi. In fondo le Marchi cosa promettevano? Cose che non esistono. E il Papa ci promette addirittura il paradiso. E’ una presa per il culo anche la sua”.

E sul caso del controllore di Trenord licenziato, Feltri dice: “Anche io mi sarei difeso, magari con scarso successo, e capisco se ha usato l’espressione non elegantissima ‘negro di mer**’. Ha interpretato un pensiero molto diffuso, sento dire questa frase spessissimo”.

Feltri è intervenuto anche sullo scandalo molestie: “Il nostro è un Paese in cui non si può più scopare perché ti demonizzano e ti denunciano. Con tutte queste storie di denunce per avances io ho sempre paura che qualcuno mi denunci. Se una ragazza si avvicina ed è carina con me la mando affanculo, giusto per non farmi denunciare. Nel mio ufficio non entra una donna se non a porte spalancate. Faccio fatica con quelle che me la danno volentieri, figuriamoci se mi metto a molestare”.