Whatsapp e privacy: cosa cambia se non si accettano le modifiche disponibili dal 15 marzo? Whatsapp e privacy: cosa cambia se non si accettano le modifiche disponibili dal 15 marzo?

Whatsapp e privacy: cosa cambia se non si accettano le modifiche disponibili dal 15 marzo?

Whatsapp e privacy: cosa cambia se non si accettano le modifiche? Negli ultimi giorni è tornata prepotentemente in primo piano la tematica delle nuove regole per la privacy di Whatsapp. Lanciate nei primi giorni dell’anno, le nuove disposizioni sono state rinviate a nuova data. Ma ora sappiamo che verranno messe in campo progressivamente dal 15 marzo al 15 maggio.

Insieme a MisterGadget.Tech , cerchiamo di sgomberare il campo dalla confusione che si sta generando su un tema sensibile, che riguarda una delle app più utilizzate al mondo. Molte testate, trattando l’argomento, hanno dimenticato di sottolineare che la condivisione obbligatoria dei dati tra Facebook e Whatsapp non dovrebbe riguardarci. Ecco perché è importante capire che cosa cambia in Europa con le nuove regole 2021 stabilite dalla società di Mark Zuckerberg.

Whatsapp e privacy: le nuove modifiche rinviate al 15 marzo

Parliamo di cambiamenti relativi allo scambio di dati tra le diverse società del gruppo, a fini pubblicitari e di aggiornamenti di marketing. Anche gli utenti europei hanno ricevuto la notifica che chiedeva l’autorizzazione alla nuova modalità di trattamento. La reazione particolarmente negativa dei propri iscritti ha indotto Facebook a rinviare questa scadenza.

Domenica scorsa è stato però comunicato che la data del prossimo 15 maggio è inderogabile e che già da ora sarà possibile esprimere una propria preferenza sul tema del contendere. WhatsApp ha spiegato chiaramente cosa succederà a chi non accetterà le nuove regole relative alla condivisione dei dati.

E’ però importante ancora una volta sottolineare come queste novità riguardino solo ed esclusivamente i territori extraeuropei, dato che il vecchio continente è protetto dalle nuove regole del GDPR. A dire il vero, tutto questo vale in linea teorica, sarà proprio questa l’occasione per verificare la bontà dello strumento europeo per la protezione dei dati sensibili. Il regolamento del nostro continente, infatti, vieta variazioni unilaterali dei termini di contratto quando sono coinvolte informazioni personali, se queste modifiche vengono fatte per marketing e profilazione pubblicitaria. Ricordiamo che il GDPR prevede multe fino a 20 milioni di euro, o fino al 4% del fatturato annuo dell’azienda che lo viola.

L’Europa e Whatsapp, nel 2021 la privacy non cambia

Negli altri continenti, se non verrà cliccato “accetta” sulla notifica che viene spedita da Facebook, sarà possibile fare chiamate e ricevere notifiche ma non sarà possibile scrivere e leggere messaggi dalla app. Whatsapp sottolinea che questa condizione durerà per un breve periodo. Da alcuni documenti consegnati ai partner commerciali si evince che questo breve periodo dovrebbe essere limitato a soli quindici giorni.

Dopo quella scadenza, nell’arco di qualche settimana, gli account potrebbero essere cancellati o saranno comunque catalogati come inattivi. Sarà in ogni caso possibile rivedere la propria decisione e aderire alla nuova regolamentazione sulla privacy entro un periodo di 120 giorni, circa quattro mesi, durante i quali l’account sarà ibernato ma non cancellato.

Whatsapp e nuove regole privacy: cosa succederà in Europa?

Da un punto di vista strettamente teorico, per noi non dovrebbe succedere niente. Bisognerà capire se questa architettura creata per difendere i cittadini dai soprusi digitali sarà efficace in un’occasione importante come questa. Il garante per la privacy italiana si è attivato nei giorni scorsi, perché l’informazione spedita agli utenti, anche in Europa, in cui si chiedeva il consenso al trattamento dei dati poteva risultare fuorviante, poiché non specificava che la novità non riguarda i cittadini europei. Il garante italiano ha sollecitato l’intervento dell’omologo europeo perché si esprima in materia e perché prenda gli opportuni provvedimenti nei confronti di Facebook.

Quali alternative a Whatsapp?

Se, nonostante la protezione offerta dal GDPR, state meditando di abbandonare WhatsApp per una questione di principio, potete prendere in considerazione le alternative di Signal oppure di Telegram. Ma molto semplicemente potreste verificare se il vostro telefono è già compatibile con il nuovo standard di messaggistica chiamato RCS, Rich Communication Service.

Quasi tutti i telefoni realizzati nell’arco dell’ultimo anno sono infatti compatibili con la nuova piattaforma creata da Google ed altri produttori di tecnologia. Che trasformano i vecchi SMS in un sistema di comunicazione molto simile a WhatsApp, che usa la rete Internet anziché la rete telefonica per la trasmissione dei messaggi.

Difficilmente questo tipo di soluzione prenderà piede nel breve periodo, ma l’utilizzo di uno standard che non è affidato ad un singolo soggetto sarebbe la soluzione più razionale, ma proprio perché è la più logica, forse è la meno probabile. In ogni caso, sapere che cosa cambia in Europa con le nuove regole 2021 della privacy di WhatsApp è importante per non cadere in confusione, dato che le comunicazioni che abbiamo ricevuto possono essere considerate fuorvianti. Rifiutate qualunque notifica arrivi sul vostro smartphone, per ora non correte alcun pericolo.

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