Auto su strade: 10 mln hanno più di 17 anni. Ci si muore 10 volte di più

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Auto su strade: 10 mln hanno più di 17 anni. Ci si muore 10 volte di più

ROMA – Auto su strade, le nostre auto e le nostre strade. Circolano in Italia circa 37 milioni di veicoli a quattro ruote. E di questi avete un’idea di quanti siano stati immatricolati, di quanti girino ancora per le strade d’Italia dopo il primo giro datato 2.001? Le auto sotto la sigla Euro 3 sono quasi dieci milioni, appena un po’ meno di dieci milioni.

Il che vuol dire che un’auto su quattro è di fatto un rottame anche se il suo proprietario si offenderà alla definizione. Rottame o no, fosse solo questione estetica od economica, affar suo, affare privato di chi gira a bordo di un’auto vecchia 17 anni. Ma questi dieci milioni di auto vecchie da morire ma ancora portate in giro non sono solo affare privato. Sono dieci milioni di pericoli in giro su strade e autostrade. Pericoli per tutti.

Perché sono auto con a bordo vecchia o nessuna tecnologia, ad esempio nella tenuta di strada o nell’apparato frenante. Perché hanno in media sulle spalle (pneumatici, sospensioni, sterzo etc…) 200 mila chilometri percorsi.

E soprattutto perché come mostrano gli esiti e gli estremi degli incidenti stradali a bordo di una di queste auto vecchie da 17 anni in su la possibilità di morirci in caso di incidente è dieci volte maggiore di quanto non lo sia a bordo di un’auto per così dire…contemporanea.

Le Regioni, le strade dove circolano più auto pericolose perché vetuste sono quelle del Sud. In testa la Campania dove se ne contano un milione e trecentomila circa, il 40 per cento del totale. Mezzo milione in Calabria, un milione e duecentomila in Sicilia, settecentomila in Puglia, quasi trecentomila in Sardegna. In ciascuna di queste Regioni percentuali sul parco circolante vicine al 30 per cento del totale.

La densità delle auto iper anziane e perciò poco sicure diminuisce man mano che si risale la penisola. Al Nord ne hanno relativamente poche. Complessivamente l’Italia è in Europa uno dei paesi con la maggior età media del parco circolante:10 anni e cinque mesi.

Ovviamente, manco a dirlo, ci sarà chi pronto rileverà che queste cifre sono scritte (a proposito l’articolo su La Repubblica è di Vincenzo Borgomeo) sotto dettatura e nell’interesse esclusivo (farne vendere di nuove) delle case produttrici di automobili. Allo stesso titolo si potrà far notare al furbissimo portatore di questa disvelante obiezione è che la sua diffidenza è postata sotto dettatura e nell’interesse esclusivo di chi vende sedie a rotelle e onoranze funebri. Ovviamente sarebbe un’idiozia, utile solo a svelare l’idiozia dell’immancabile pattuglione dei vigilanti del web.

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