Autovelox “trappola”, interviene l’ Aci: “Aiutateci a denunciare i Comuni furbetti”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Giugno 2017 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA
Autovelox "trappola", interviene l' Aci: "Aiutateci a denunciare i Comuni furbetti"

Autovelox “trappola”, interviene l’ Aci: “Aiutateci a denunciare i Comuni furbetti”

ROMA – Autovelox “trappola”, interviene l’ Aci: “Aiutateci a denunciare i Comuni furbetti”. Si muove anche l’Aci con il suo presidente contro le multe dei Comuni, quelle multe cioè finalizzate a fare cassa piuttosto che a imporre una più efficace sicurezza stradale. Il bersaglio di Angelo Sticchi Damiani sono gli autovelox “trappola” e per questo, intervistato da Repubblica, oltre a denunciare quello che considera un abuso, invita i cittadini automobilisti a segnalare all’Aci i casi più gravi per far una mappatura dei Comuni più “furbi” e organizzare class action a difesa dei cittadini. La misura è colma secondo Sticchi Damiani che non ci sta a passare per qualcuno che invita a non rispettare le regole.

“Certo, ma disseminare i comuni di falsi cartelli di controllo elettronico della velocità per rendere invisibile quello che poi ti falcia o piazzare l’autovelox a tre metri di altezza su un palo mezzo nascosto a bordo carreggiata: guardiamoci negli occhi, queste sono trappole. Non hanno niente a che vedere con quello che vuole lo Stato perché vi siano meno morti e meno incidenti: il modello in questo senso è il Tutor, ha funzionato benissimo ponendo regole chiare e certe che vanno rispettate”.

“Il risultato è la sicurezza, non i verbali”, dice ancora Sticchi Damiani, “se fai multe, e nei fai tante, vuol dire che hai fallito, che la sicurezza su quella strada non c’è. E bisogna trovare un forma corretta per ottenere l’obiettivo. […] Con ministero, Anci e Upi cercheremo di aprire un tavolo per ottenere un protocollo d’intesa che fissi nuove regole. Il fenomeno delle multe vessatorie per far cassa non deve accadere più: metteremo a disposizione dei cittadini il numero del soccorso stradale Aci per raccogliere le segnalazioni, invitandoli a scattare foto geolocalizzate con il telefonino. A quel punto verificheremo noi la segnalazione, e siamo pronti a fare ricorsi collettivi per costringere chi ha incassato in questo modo a restituire i soldi ai cittadini”.