Il trionfo in MotoGP, mezzo secolo dopo, del binomio tutto italiano – Bagnaia su Ducati – va oltre lo sport. Con Pecco e la Rossa ha vinto l’Italia. Ora non è il caso di allargarsi troppo, ma due o tre considerazioni sono d’obbligo.
L’industria e il lavoro made in Italy da applausi
Va detto. MotoGP e Formula Uno sono il termometro dello stato di salute del Belpaese. E questo termometro è più che confortante. Operai e tecnici italiani raccolti in un piccolo Borgo (Panigale) hanno battuto i colossi giapponesi Yamaha, Honda, Suzuki. La Ferrari è sempre la Ferrari, un mito nel mondo. Un binomio motoristico – le due Rosse – che alimenta un modello di Paese unico. Per i più addirittura inspiegabile. Ma i risultati parlano chiaro. E sono incontestabili.
Il talento di Pecco: lezione di solidità e tenacia
Certo, l’abilità e la stoffa di Pecco hanno fatto la differenza. Bagnaia non ha mollato mai. Nemmeno quando sembrava spacciato con 91 punti di ritardo sul campione del mondo in carica (Quartararo su Yamaha). Pecco ha infilato la più grande rimonta della storia della MotoGP e a 10 prove dalla fine ha aperto il gas centrando 5 vittorie nel finale show. Re Quartararo, autentico mastino francese, è stato costretto ad abdicare pur provandoci fino alla fine. Morale: è vero che aveva la moto superiore ma è ance vero che nessuno ha saputo guidarla meglio di lui. E le 7 vittorie complessive raccontano della sua solidità, tenacia, velocità. Una bella lezione.
Festa al Quirinale il 16 novembre
Il presidente Sergio Mattarella, interpretando i sentimenti degli italiani, ha invitato a Roma mercoledì 16 novembre (ore 12) il neo campione del mondo Pecco Bagnaia e l’intero team Ducati. Dunque Quirinale in festa. Invito intelligente ancorché doveroso. Un messaggio di ottimismo ad un Paese in difficoltà sociale ed economica, sfiduciato da troppi fattori; un Paese che dallo sport e dalla sua industria riceve un segnale di positività per la ripartenza. Con la scuderia Ducati, con Pecco e i suoi familiari ci saranno, fierissimi, i presidenti del CONI (Malago’) e della Federmoto (Copioli). Virtualmente presente il “popolo rosso “.Una marea in gioiosa crescita.