È morto Mauro Forghieri, volto storico dell’automobilismo mondiale e della Ferrari in particolare. Ingegnere e stretto collaboratore di Enzo Ferrari, Forghieri era nato a Modena nel 1935, aveva 87 anni. È stato direttore tecnico della scuderia Ferrari dal 1962 al 1984. Nel suo carnet, ci sono 54 vittorie di gran premi iridati, quattro titoli mondiali piloti e sette titoli costruttori.
Morte Mauro Forghieri, il ricordo di Montezemolo
“Con Mauro Forghieri non solo scompare uno dei più grandi tecnici italiani, apprezzato in tutto il mondo, ma anche un amico e un collaboratore con cui ho condiviso anni meravigliosi e indimenticabili successi sportivi”. Così Luca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari dal ’91 al 2014, ricorda in una dichiarazione all’ANSA, l’ex direttore tecnico della Rossa. “Sono vicino alla sua famiglia e sentirò molto la sua mancanza”, conclude Montezemolo.
La carriera in Ferrari
In Formula 1 la prima vittoria arrivò al Gran Premio di Germania del 1963, con la Ferrari 156 F1-63 di John Surtees. Al termine della stagione 1964 Surtees, su Ferrari 158, fu campione del mondo, mentre la scuderia vinse il titolo costruttori. Nel 1968, durante il Gran Premio del Belgio, l’ingegnere introdusse i primi alettoni in una monoposto di Formula 1, destinati in un breve arco di tempo a rivoluzionare radicalmente la fisionomia di tutte le vetture da corsa.
Negli anni settanta progettò le fortunate vetture della serie 312 (in particolare le iridate 312 T, T2 e T4) con cambio trasversale, azionate da un propulsore a 12 cilindri “piatto”, che tra il 1975 e il 1979 portarono alla vittoria di 4 campionati del mondo costruttori di Formula 1 e 3 titoli piloti (con Niki Lauda e Jody Scheckter). Agli inizi degli anni 1980 Forghieri introdusse in Ferrari i motori turbocompressi, progettando la serie 126 (126 CK, 126 C2, 126 C3 e 126 C4), con la quale la scuderia si aggiudicò il mondiale costruttori nelle stagioni 1982 e 1983.