Ferrari, la serie nera continua da quando, nel 2014, Marchionne decise che con 18 mondiali Montezemolo esagerava

Ferrari il declino continua. Un altro anno è passato, un altro campionato si è concluso. Qualcun altro ha vinto, e in anticipo, il campionato mondiale di Formula 1.

Proprio come toccò alla Ferrari, quasi mezzo secolo fa e dopo lunga astinenza, nel 1975.
Fu Luca Montezemolo a guidare il team Ferrari con Niki Lauda al volante.

La lunga serie di vittorie Ferrari

Montezemolo aveva 27 anni, fresco di laurea e di esperienza legale americana.
Enzo Ferrari annusò in quel giovane un po’ arrogante e affascinante la stoffa del leader.
Sarebbe stato un ottimo primo ministro (Cacciari dixit). Così dicevano i sondaggi e l’opinione pubblica.
Come fu un eccellente presidente degli editori e poi degli industriali. Nonostante l’odio che univa, caso eccezionale, Romiti e De Benedetti contro un giovane di successo, troppo amato da entrambi i fratelli Agnelli (è l’unico che li sa mettere d’accordo, dicevano le segretarie).
Certo sarebbe stato migliore capo del Governo che non le varie mezze figure succedutesi nell’ultimo decennio. 

Sicofanti killer premiati

Lo affondarono sicofanti poi egregiamente compensati, con orrendi libelli, preferendogli altre banali forse più docili alternative. Abbiamo visto dove siamo finiti
Lo affondò anche Sergio Marchionne che proprio non lo poteva soffrire. Col pretesto che non vinceva. Così si chiudeva per la Ferrari un ciclo di 18 anni di vittorie mondiali, fra drammi (Lauda) e tragedie (Schumacher).
Era il 2014. Da allora la Ferrari ha fatto felici i suoi azionisti elargendo il tesoro accumulato ma ha puntualmente deluso i suoi tifosi. Non ha più vinto un mondiale e perso anche male molte gare. Più volte ha pet con largo anticipo, proprio come ai tempi di Montezemolo vinceva (Schumacher).
Ci consoleremo col Suv?

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