Formula 1 nella tempesta Uno: la Mercedes vuole togliere a Verstappen il titolo iridato, Hamilton ora è Sir Lewis

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 15 Dicembre 2021 - 12:47 OLTRE 6 MESI FA
Formula 1 nella tempesta Uno: la Mercedes vuole togliere a a Verstappen il titolo iridato, tensione alle stelle

Formula 1 nella tempesta Uno: la Mercedes vuole togliere a a Verstappen il titolo iridato, tensione alle stelle

In Formula 1 bufera dopo il trionfo di Verstappen , neo campione del mondo  con la Red Bull Honda: la Mercedes, seconda di un soffio, non ci sta.

Medita la possibilità di presentare appello contro l’assegnazione del titolo all’olandese. Il rocambolesco finale del Mondiale – sorpasso all’ultima curva dell’ultimo  giro –  ha messo nel mirino della scuderia tedesca il direttore di corsa  Michael Masi.

Secondo la Mercedes il signor Masi, cioè il delegato alla sicurezza della F1, ha gestito male la situazione non avendo permesso a tutte le vetture sdoppiate di sdoppiarsi.

Intanto l’ormai ex campio di Formula 1 Lewis Hamilton è stato insignito dell’onore di cavaliere dalla regina Elisabetta. D’ora in poi sarà Sir, proprio come i Beatles e tanti altri inglesi famosi.

Le cerimonia si è svolta nel castello di Windsor. A fare le veci della sovrana, il figlio Carlo, che ha brandito il classico spadone.

Tornando alla scelta di Masi, si tratta di una scelta, per carità,  in linea con le varie opzioni che il dirigente australiano aveva disposizione (sostengono i più). Ma che la scuderia tedesca contesta arrivando a dire che ci sarebbe stata una vera e propria “manipolazione”.

Di qui le immediate proteste ufficiali ( finora respinte), la convocazione dell’avvocato Paul Harris, le carte bollate. E se  l’appello della Mercedes venisse accolto, la telenovela vedrebbe la reazione della Red Bull costretta inevitabilmente a ricorrere al Tas, il tribunale di estrema istanza del CIO. Insomma una brutta storia. L’epilogo che non ti aspetti. In ogni caso la tensione è salita alle stelle . La Mercedes ha tempo fino alle ore 20 di giovedì per presentare il ricorso alla Fia. Lo farà?
Correrà il rischio di un autogol?

Ora, a bocce ferme, due o tre considerazioni bisogna oppure farle.

1) Prendrsela con l’arbitro Masi è culturalmente sbagliato . “ È inaccettabile “ ha detto  Ross Brawn,  direttore generale della F1 con un passato  in Ferrari e Mercedes. D’accordo, senza la safety car Hamilton sarebbe campione del mondo. Ma se la corte di appello dovesse bocciare la decisione presa in autonomia dal direttore australiano, tutto il sistema perderebbe di credibilità. Senza dimenticare che quel che è capitato ad Abu Dahbi più che colpa di Masi è colpa del crash di Latifi schiantatosi contro un muro a cinque giri dal termine.

2) la Formula Uno non può permettersi  di  prendere il peggio del calcio. Proprio in un momento delicato ( e di svolta epocale) come è questo. Una fase di crescita di passioni ritrovate e di grandi ascolti. Un dato su tutti : quando Verstappen ha sorpassato Hamilton c’erano incollati quasi cinque milioni di italiani  – il 26% di share –  sulle reti Sky e Tv8. Un primato.

3) Il regolamento della F1 va cambiato. È asfissiante, vecchio, inadeguato. Va semplificato. Troppe norme nebulose , con troppe eccezioni, che  hanno reso fragile e ondivaga la gestione della Corsa. Non è possibile poi  che in ogni weekend ci siano puntualmente ricorsi e polemiche. Basta. Non se ne può più.