ROMA – Arriva dalla Cassazione una piccola speranza per gli automobilisti multati con il Tutor/SICve (Sistema informativo per il controllo della velocità) di farla franca. L’arma è il ricorso davanti al giudice contro la sanzione ricevuta per eccesso di velocità.
Con l’ordinanza numero 24757/19, depositata il 3 ottobre, i giudici dell’alta corte hanno, infatti, stabilito che anche tali dispositivi di rilevazione dell’andatura media o istantanea di un veicolo, normalmente utilizzati sulla rete autostradale e su alcuni tratti di quella ordinaria, devono essere sottoposti a verifiche di funzionalità e taratura periodiche, al pari dei normali Autovelox.
In caso di ricorso, quindi, il giudice di merito dovrà accertare se l’affidabilità dell’apparecchio usato è stata verificata in un lasso di tempo recente e in caso negativo potrebbe decidere di annullare la sanzione. Nel diffondere i contenuti della sentenza e nel commentarne le conseguenze, il quotidiano giuridico dirittoegiustizia.it chiarisce come il pronunciamento sia conseguenza della sentenza numero 113/2015 della Corte Costituzionale. (fonte Ansa)