Bryan Ferry,concerto dandy tra cipressi bolgheri

CASTAGNETO CARDUCCI (LIVORNO), 28 LUG – Alla fine Mick Jagger, atteso ospite, non c'era ad applaudire Bryan Ferry a due passi dai cipressi di Bolgheri cantati da Giosue' Carducci. Se era assente il leader dei Rolling Stone c'erano invece circa 2.000 spettatori al concerto del dandy del pop nel moderno teatro di San Guido di Bolgheri, a Castagneto Carducci (Livorno).
L'ex leader dei Roxy Music ha scelto l'Arena Incisa della Rocchetta e il festival Bolgheri melody per salire sull'unico palco italiano del tour 2011 Olympia, dal titolo del suo ultimo album, il tredicesimo, uscito a ottobre scorso. Un album che, sono parole dell'artista inglese, e' un 'labour of love' mentre per alcuni critici e' ''l'essenza di Ferry'', nato dalla collaborazione di vecchi compagni e band del Duemila: si va da Phil Manzanera, Andy MacKay e anche Brian Eno, ex dei Roxy Music, al chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour, Dave Stewart degli Eurythmics (You can dance), Johnny Greenwood (Shameless) dei Radiohead , Scissor Sisters (Heartache By Numbers), Flea dei Red Hot Chili Peppers, Groove Armada Nile Rodgers e Steve Nieve.
In scena uno show ''retrospettiva del mio lavoro sia con i Roxy Musi, sia come solista. Su tutti i miei album'', cosi' lo ha definito lo stesso Ferry, che ha alternato le ultime fatiche musicali ai successi passati. Disegnando cosi' l'evoluzione di una carriera quarantennale con e senza i Roxy Music. E mentre il dandy del pop cantava o suonava armonica e piano, accompagnato da band, tre vocalist e due ballerine, sul sfondo del palco, proiettati su un telone, dal primo all'ultimo minuto sono sfilate immagini e videoclip dei suoi successi piu' grandi.
Da che parte sia stato il pubblico, poi, come succede agli artisti con qualche anno in piu' alle spalle (Ferry ne compira' 66 a settembre ma sul palco non li dimostra cosi' come intatta e' l'eleganza per cui e' noto, vestito con un abito scuro, cravatta nera e camicia bianca), si capisce dall'ovazione che accompagna le prime note di Slave to love, Don't stop the dance o Hold on I'm coming. C'e' sempre anche il ciuffo sulla fronte, marchio di fabbrica di un intero genere che Ferry e i Roxy Music ha inventato, il glam rock, attraversando cosi' continenti e generazioni.
Il concerto e' durato poco meno di due ore, di fronte a un pubblico per lo piu' non di giovanissimi, in buona parte femminile, che quando il ritmo si e' fatto piu' rock non ha resistito ed e' andato sul prato a ballare, affollandosi sotto il palco. Fino al bis richiesto a gran voce e concesso. ''Io – ha commentato una signora di una settantina d'anni – finche' non lo vedo salire in macchina non mi muovo da qui''.

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