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Canzoni insolitamente simili: De André, Eagles, Offspring…

di Roberto Cruciani |14 Giugno 2024 10:28

Fabrizio De André. Foto ANSA

Chiariamo subito un punto fondamentale: in questo articolo non si parla di plagio o furto di idee musicali, ma solo di canzoni insolitamente simili. Molti artisti sostengono che la musica è in realtà già presente nell’aria, per così dire, e che loro non fanno altro che captarla e darle una forma concreta. Se ci atteniamo a questa descrizione dell’atto creativo, dunque, non è impossibile che più musicisti captino la stessa idea musicale, magari anche in momenti diversi, e la traducano in più canzoni differenti, ma pur sempre simili… In Italia, negli anni Sessanta, era pratica diffusa risuonare un brano straniero sostituendone il testo con uno in italiano.

Questi adattamenti venivano in genere pubblicati immediatamente dopo l’uscita degli originali inglesi o americani e svolgevano la funzione di far conoscere quella musica al pubblico italiano, che difficilmente vi avrebbe avuto accesso in tempi così brevi. Vengono in mente un paio di esempi famosi, fra gli altri: Sono un ragazzo di strada dei Corvi, adattamento del 1966 di Ain’t No Miracle Worker del 1965 degli americani Brogues; e Fuoco di Popi, adattamento del 1968 di Fire di Arthur Brown, pubblicata nello stesso anno. Più recentemente, senza l’attenuante della diffusione della musica anglosassone che nei tempi di internet è ampiamente a portata di orecchio, questa pratica è ancora viva, anche se i risultati a mio parere sono piuttosto deludenti oltre che inutili: non si tratta di cover, né di interpretazioni personali, e sempre più assomigliano a operazioni di sciacallaggio…

Alcuni celebri esempi sono: A che ora è la fine del mondo? di Ligabue, adattamento del 1994 della hit dei R.E.M. It’s the End of the World As We Know It del 1987; Gli spari sopra di Vasco Rossi, adattamento del 1993 di Celebrate, brano pubblicato tre anni prima dagli irlandesi An Emotional Fish; sempre di Vasco Rossi, Ad ogni costo, pubblicata nel 2009 e costruita su Creep dei Radiohead, uscita nel 1993. Ci sono poi i casi di somiglianze che sfociano nel vero e proprio plagio, o nella rapina di idee musicali. I Led Zeppelin sono tristemente noti per tutta una serie di “appropriazioni”, solitamente non dichiarate finché non sono stati portati in tribunale: Dazed and Confused, brano originariamente di Jake Holmes a cui non hanno neanche cambiato il titolo; Whole Lotta Love, ricalcata su You Need Love di Willie Dixon e interpretata da Muddy Waters, che già gli Small Faces avevano saccheggiato in You Need Loving; e ancora Rock’n’roll (con la parte iniziale ripresa da You Keep on Knockin’ di Little Richard), The Lemon Song e via dicendo.

Poi ci sono le canzoni in cui un artista si è lasciato evidentemente influenzare da un altro. Per quanto riguarda i Led Zeppelin, ad esempio, la famosa diatriba su Stairway to Heaven, considerata troppo simile a Spirit dei Taurus, si è conclusa in tribunale con la certificazione che non si può parlare di plagio. Ma provate ad ascoltare Flash Light dei Parliament di George Clinton (1977) e capirete da dove è arrivata l’ispirazione per Aeroplane dei Red Hot Chili Peppers (1996). Infine, tra tutti questi casi al limite fra plagio e tributo, ci sono le canzoni che contengono solo specifiche parti che sono simili, forse a volte anche un po’ troppo simili. Outlaw Pete di Bruce Springsteen, pubblicata nel 2014, contiene nella melodia della strofa la melodia esatta del famoso ritornello di I Was Made For Loving You dei Kiss (1979). Addirittura, il celebre riff di Come As You Are dei Nirvana (1992) sembra ripreso nota per nota da Eighties dei Killing Joke (1985). A sua volta, però, anche questa canzone sembra essere debitrice proprio nel riff a un brano dei The Damned, Life Goes On, del 1982.

In questo articolo, però, ho scelto di tenermi lontano il più possibile dai sospetti di plagio. Qui si parla di canzoni di grandi artisti, brani che vale la pena di andare a riascoltare, che però curiosamente presentano delle somiglianze insolite con altri brani di altri grandi artisti. Gli esempi potrebbero essere tantissimi, io ve ne propongo cinque.

Fabrizio De André, Fiume Sand Creek vs Pink Floyd, Summer ’68

 

Pubblicata nel 1981, nell’album Fabrizio De Andrè, Fiume Sand Creek presenta forti somiglianze con Summer ’68, brano che i Pink Floyd pubblicarono in Atom Heart Mother del 1970. Nel video vi propongo una esecuzione di De André dal vivo nel 1998. Non si può certo parlare di plagio, ma di insolita somiglianza sì. D’altra parte nella canzone popolare è sempre esistita la pratica di reinterpretare le melodie di successo con nuovi testi e nuovi messaggi. E De André si inseriva esplicitamente nella tradizione popolare, e non era nuovo a reinterpretazioni di canzoni francesi, inglesi e di arie antiche. Ma forse davvero in questo caso i musicisti sono incappati nella stessa idea musicale che aleggiava nell’aria in momenti diversi…

Deep Purple, Child in Time vs It’s A Beautiful Day, Bombay Calling

Child in Time, pubblicata nel 1970, è una delle hit più famose dei Deep Purple, qui riproposta in un live dello stesso anno. Eppure, presenta molte insolite somiglianze con Bombay Calling, brano molto meno noto pubblicato nel 1969 dagli It’s A Beautiful Day. Ian Gillan dichiarò in un’intervista anni dopo che la parte di organo è effettivamente basata su Bombay Calling e che gli It’s A Beautiful Day presero in prestito in cambio Wring That Neck dei Deep Purple per costruire la loro Don and Dewey, pubblicata nel loro secondo album del 1970. Che si tratti di un consensuale accordo tra le band oppure no, resta il fatto che i due brani risultano molto simili. Basati sulla stessa idea musicale, si sviluppano poi secondo lo stile e le caratteristiche delle rispettive band in canzoni di indubbia qualità: il brano degli It’s A Beautiful Day, ad esempio, è strumentale e più veloce rispetto all’interpretazione dei Deep Purple.

Eagles, Hotel California vs Jethro Tull, We Used to Know

Anche un grandissimo classico degli Eagles, Hotel California, del 1977, suona molto simile a un altro brano: We Used to Know, pubblicato nel 1969 dai Jethro Tull. Nel video vi propongo una versione dal vivo degli Eagles, eseguita in un live proprio del 1977. La somiglianza qui è dovuta a una progressione armonica, piuttosto insolita a dire la verità, che accomuna i due brani in maniera perfetta. Si tratta comunque di due canzoni diverse e distinte: lo stesso Ian Anderson, pur riconoscendo che si tratta della stessa progressione armonica, dichiarò che non si trattava di plagio. Nel video che segue, i Jethro Tull eseguono We Used to Know dal vivo molti anni dopo, con Ian Anderson che introduce il brano scherzando proprio sulla similitudine con Hotel California.

Radiohead, Creep vs The Hollies, The Air that I Breathe

E torniamo a parlare ancora una volta di Creep dei Radiohead, del 1993. Si tratta di un brano iconico della band, basato però su una progressione armonica particolare, che si può incontrare in varie canzoni nella storia del rock. Pensate che la stessa sequenza di accordi, identica, la si ritrova anche ad esempio nella strofa di Space Oddity di David Bowie! Lì però è evidente che si tratta comunque di canzoni molto diverse. Ma se andiamo ad ascoltare The Air that I Breathe, brano scritto da Hammond e Hazelwood e portato al successo dai The Hollies nel 1974, scopriamo che anche la melodia è insolitamente simile. Tanto insolitamente che, in questo caso, gli autori hanno vinto una causa contro i Radiohead e ora compaiono come co-autori di Creep accanto ai cinque componenti dei Radiohead.

Offspring, Why Don’t You Get a Job? vs The Beatles, Obladi Oblada

Pubblicata nel 1999, questa canzone degli Offspring presenta molte insolite somiglianze con il celebre brano dei Beatles, uscito nel 1968. Fatte salve le ovvie differenze di stile fra le due band, credo che sia innegabile che i brani si assomiglino molto, non solo nella melodia e nella ritmica, ma anche in alcune scelte di arrangiamento degli Offspring che sembrano palesemente ispirate al mondo dei Fab Four. Sebbene non mi risulti si sia mai parlato di plagio, sulla pagina Wikipedia italiana di Obladi Oblada, il brano degli Offspring viene addirittura menzionato nell’elenco delle cover!

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