Canzoni per chi detesta San Valentino, una playlist alternativa: Elio, Joe Jackson, Godsmack…

di Roberto Cruciani
Pubblicato il 11 Febbraio 2024 - 09:30

Come ogni anno, il fatidico giorno si avvicina, ed ecco fioccare pubblicità personalizzata per voi di collane, braccialetti, bouquet di fiori, coupon per una cena a lume di candela… e anche playlist per le vostre serate romantiche. Noi qui invece vi diamo qualche dritta per una colonna sonora diversa: un elenco di canzoni per chi detesta San Valentino, più o meno in segreto… Sì, perché accanto a chi è nauseato dalla commercializzazione della festa degli innamorati e a chi non sopporta le coppiette smielate (forse anche perché al momento è single…), c’è anche chi detesta San Valentino perché arriva inesorabile come una festa comandata, una spada di Damocle, una tassa fissa in cui tirare fuori un regalino per la propria metà e sfoderare un po’ di romanticismo “a comando”.

C’è chi a San Valentino si deprime e comincia magari ad ascoltare le canzoni delle tristi storie d’amore finite male di mille e mille cantanti: siamo certi che costoro non hanno bisogno di alcun consiglio. Come ogni buon depresso, avranno già fatto scorta preventiva di canzoni che tirano giù il morale! Per tutti gli altri, nella selezione che segue troverete canzoni sarcastiche sulla vita di coppia e l’ipocrisia dell’apparenza, brani colmi di invidia per chi al momento è più fortunato in amore, invettive contro il consumismo e la commercializzazione in questo tipo di ricorrenze e sfoghi di cantanti rimasti single da poco: alcuni arrabbiati, talvolta molto arrabbiati, altri invece tutto sommato felici di come sono andate le cose… Abbiamo cercato di evitare alcune delle scelte più banali per proporvi qualcosa che possa stimolare la vostra curiosità anche e soprattutto dal punto di vista musicale. E per tutte le donne che ci leggono: abbiamo voluto includere anche una certa quota di punto di vista femminile. Ma soprattutto, ricordate tutti: si gioca! Se non vi piace la festa degli innamorati, potete sempre ignorarla, detestarla ha senso solo se vi porta a leggere le nostre proposte musicali…

Elio e le Storie Tese, Cara ti amo

Cominciamo subito a chiarire il tono, con questo brano burla incluso nel primo album in studio Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu pubblicato da Elio e le Storie Tese nel 1989. In realtà questa è l’unica canzone dell’album registrata durante un concerto. Il succinto sottotitolo che accompagna il titolo è: Risvolti psicologici nei rapporti fra giovani uomini e giovani donne. È una sfacciata e irriverente presa in giro dei ruoli stereotipati in un rapporto di coppia, attraverso l’esposizione sarcastica dei luoghi comuni che li caratterizzano. Immaginate la scena di una coppietta apparentemente felice in un ristorante, a lume di candela: bene, ora metteteci mentalmente Cara ti amo come sottofondo musicale e divertitevi a dissacrare il momento romantico!

Peter Blegvad, Best Thing

Alzi la mano chi conosce questo artista! Eppure, fin dagli anni Settanta, è stato attivo nel panorama alternativo, fondando band importanti come gli Slapp Happy e collaborando in seguito con musicisti di altissimo calibro, come ad esempio Nick Cave. Nel suo album del 1995, Just Woke Up, è contenuta anche questa piccola perla: Best Thing. Siamo in un ambito musicalmente un po’ più “serio” ma sempre ironico e sarcastico… anche se si tratta di humour inglese! Blegvad canta: “La cosa migliore che abbia mai fatto è quella che non ho fatto mai… la mattina che mi hai lasciato, quando non ti ho fermato… avrei potuto implorarti e supplicarti, avrei potrei addirittura sposarti! Perciò non giudicarmi per quello che ho fatto, ma per quello che non ho fatto”.

Gang of Four, Contract

Ancora un brano sull’ipocrisia della facciata felice della vita di coppia. I Gang of Four sono un gruppo punk, o forse post-punk, con testi ricchi di critica sociale di marchio esplicitamente marxista. Il loro album di debutto del 1979, Entertainment!, contiene brani sugli effetti dell’alienazione sulla vita privata, sul concetto caro anche al femminismo che “il personale è politico”, sui media e via dicendo. In due brani, Love Like Anthrax e Contract applicano questi concetti all’idea tradizionale dell’amore e delle canzoni d’amore. In particolare, in Contract viene descritta la vita di una coppia dietro la facciata felice del matrimonio: continui litigi e delusioni in contrasto con l’idea romantica delle riviste patinate.

Joe Jackson, Happy Loving Couples

Un altro brano dal 1979 dall’album d’esordio Look Sharp! di Joe Jackson. Happy Loving Couples ci racconta del sentimento di invidia rancorosa nei confronti delle coppie felici di innamorati che “fanno sembrare tutto facile” e che finché “non avrò anche io un partner con cui fingere, non sono mie amiche!”.

Muncie Girls, Locked Up

Anche questo brano potrebbe essere una scoperta per molti di voi. I Muncie Girls sono un trio punk rock inglese fondato nel 2010 e sciolto proprio l’anno scorso… Il loro secondo album, Fixed Ideals del 2018, include il brano Locked Up. Una traccia di meno di due minuti in cui la cantante e bassista si scaglia contro la commercializzazione della festa degli innamorati: “Carte di debito e conti scoperti, regali di San Valentino e reggiseni push-up… pubblicità in tv che promuove la guerra”. Sembra non esistere un video del brano in rete, così per questa volta vi rimandiamo al link alla pagina Bandcamp della band.

Joan Jett and the Blackhearts, I Hate Myself for Loving You

Joan Jett è una delle incarnazioni femminili più schiette dello spirito del rock. Questo brano è tratto dal secondo album inciso con i Blackhearts, band fondata dopo lo scioglimento del suo primo gruppo tutto al femminile Runaways: Up Your Alley del 1988. Racconta di un amore non ricambiato da un punto di vista femminile, senza però lasciare spazio alla depressione, ma dando vita a una grintosa dichiarazione di indipendenza. L’assolo di chitarra nel brano è stato registrato da Mick Taylor, già chitarrista nei Rolling Stones e nella band di John Mayall.

Fiona Apple, Not About Love

Un’altra storia d’amore finita male, o forse no, dal momento che “non si tratta di amore”, raccontata da un punto di vista femminile. Un risveglio amaro dopo una notte di discussioni, con la realizzazione che “non si tratta di amore” e che è arrivato il momento di cambiare aria. Not About Love è contenuta nell’album Extraordinary Machine pubblicato da Fiona Apple nel 2005. Il brano è tutt’altro che deprimente, però, come testimonia anche l’umorismo del video, in cui cmpare il comico Zach Galifanakis che finge di cantare il testo sincronizzando il movimento delle labbra con la voce di Fiona Apple.

Devo, Gut Feeling

Contenuta nell’album Q: Are We Men? A: We Are Devo del 1978, Gut Feeling esprime il disgusto nei confronti di una ex. Non c’è canzone più dissacrante di questa del concetto dell’amore romantico, in pieno stile Devo, solitamente seguita nei concerti da Slap Your Mummy, spesso indicato come un brano sulla masturbazione. Il video che vi proponiamo è appunto una esecuzione live del 1996 in cui i due brani sono legati insieme.

Bullet for My Valentine, Don’t Need You

Per esprimere la rabbia contro un ex o una ex non c’è niente di meglio che del buon vecchio metal. Don’t Need You è inclusa nell’album Gravity del 2018, che segna un cambio di sonorità della band tendente al nu metal. Qui la conclusione di una relazione che si trascina ormai morente come una “nave che affonda” è lo spunto per realizzare che “non ho bisogno di te”, frase urlata a pieni polmoni su una base di chitarre distorte e batteria martellata.

Godsmack, I Fucking Hate You

E per concludere ancora un po’ di sana rabbia nei confronti di un ex partner in una relazione divenuta tossica. I Fucking Hate You è una traccia inclusa nell’album Faceless del 2003 dei Godsmack. Il titolo probabilmente dice già tutto…