Biglietto cartaceo addio, al concerto si entra col riconoscimento facciale Biglietto cartaceo addio, al concerto si entra col riconoscimento facciale

Concerto senza biglietto cartaceo: Ticketmaster ti fa entrare col riconoscimento facciale

Biglietto cartaceo addio, al concerto si entra col riconoscimento facciale
Concerto senza biglietto cartaceo: Ticketmaster ti fa entrare col riconoscimento facciale

ROMA – Addio al biglietto cartaceo, per entrare ad un concerto grazie a Ticketmaster ora basterà portare la propria faccia. La compagnia che fa parte di Live Nation ha stretto una partnership con Blink Identity per sviluppare una tecnologia che permetta di utilizzare il riconoscimento facciale per entrare agli eventi al posto di carta o smartphone.

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L’obiettivo della compagnia è di associare il biglietto digitale alla faccia del suo proprietario, in modo da rendere più veloci i controlli ai tornelli e gli ingressi. Una tecnologia che richiede un sistema di scansione del volto, come già stanno sperimentando per gli imbarchi aerei all’aeroporto di Schiphol in Olanda. Simone Cosimi su Repubblica spiega:

“Stando a quanto si legge sul sito di Blink Identity, l’accesso allo spettacolo sarà davvero naturale: gli spettatori non dovranno neanche rallentare o sottoporsi a una scansione come quella che viene effettuata per i passaporti elettronici negli aeroporti. Potranno attraversare i cancelli “a passo normale senza rallentare o dover fissare alcuna telecamera”. I tempi di controllo fra le immagini memorizzate e quella acquisita il giorno dell’evento dura appena mezzo secondo. Proprio il tempo di un “blink”, un battito di ciglia. Considerando i problemi e le file chilometriche per accedere a questi show, un passaggio notevole. Anche se, ovviamente, rimarrebbero i controlli di sicurezza.

D’altronde Ticketmaster gestisce il booking dei concerti di artisti come Santana, The Killers e Pearl Jam, quindi trovare un evento di medio livello per testare le tecnologie non sarà facile. Ma ci sono altri problemi da valutare, sottolinea Cosimi:

“Una prospettiva allettante, insomma, ma non priva di passaggi scivolosi. Per ragioni diverse, specifiche ma anche più generali. Sul primo fronte, per esempio, non aiuta il fatto che Blink Identity abbia collaborato per un decennio con il dipartimento della Difesa Usa nell’elaborazione di un sistema di identificazione biometrica su larga scala utilizzato in Medio Oriente. E che si sia mossa fino a oggi solo in ambito militare. Né l’idea che Ticketmaster possa schedare centinaia di migliaia di persone e diventare una fonte indiretta per le agenzie governative e per fini di sorveglianza. Allargando il discorso, le tecnologie di riconoscimento facciale – specialmente in contesti spuri, senza preventivi lavori di “addestramento” come si fa per esempio su dispositivi quali l’iPhone X – non sono così infallibili. Anzi”.

Silkie Carlo, direttrice di Big Brothers Watch a Wired Usa, ha spiegato che spesso i riconoscimenti facciali vengono utilizzati per schedare le persone negli archivi delle forze dell’ordine, come accaduto in Cina o a Cardiff, dove chi è entrato alla partita di Champions League si è ritrovato negli archivi della polizia:

“Questi esempio mostrano non solo che il riconoscimento del volto in tempo reale è una minaccia alle libertà civili  ma anche che è uno strumento poliziesco incredibilmente inaccurato. Solo in poche occasioni, come avvenuto in Galles, è servito a scopi genuini e fondati”.

Tornando al progetto di Ticketmaster, pare che il sistema possa essere integrato in Ticketmaster Presence, una piattaforma di biglietteria digitale svelata lo scorso anno che punta a sostituire i tagliandi cartacei con pass digitali e altre forme di accesso di prossimità, anche audio, memorizzate nello smartphone.

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