Definì Morgan “persona di dubbia moralità”. Condannato sindaco di Sanremo

CAMERINO (MACERATA) – Il diritto di critica ''politica'' e' garantito dalla Costituzione, ma deve rispettare ''il principio della continenza''. L'aver sostenuto in una conferenza stampa e in trasmissioni radiofoniche che Marco Castoldi, in arte Morgan, è ''una persona non per bene e di dubbia moralita''' e' costato al sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato (Pdl) una condanna civile ad un risarcimento danni di 7.500 euro a favore del cantante-attore. Lo ha deciso il giudice monocratico di Camerino Domenico Potetti, accogliendo in parte le richieste dei difensori dell'artista.

La sentenza è stata emessa l'11 ottobre 2011 ma se ne e' avuta notizia solo oggi: il sindaco non ha pagato, ed e' scattato un atto di precetto, cui fara' seguito eventualmente un'esecuzione forzata.

La vicenda risale al 2010, quando Morgan venne clamorosamente escluso dal Festival di Sanremo per un'intervista, a suo dire distorta, rilasciata al mensile Max, in cui sosteneva di aver fatto uso di ''antidepressivi'' come la cocaina.

''Chi mette la faccia sul Festival della Canzone italiana deve essere una persona perbene'', e non qualcuno che ''non ha moralita' certa'', aveva detto Zoccarato. Diffidato dai legali del cantante a smentire affermazioni di questo tenore, il sindaco non l'aveva fatto: di li' il contenzioso in Tribunale.

Secondo il giudice Potetti, ''definire la persona dell'attore nella sostanza come una persona non perbene e di dubbia moralita' costituisce un complessivo apprezzamento che supera l'addebito di fatti specifici (che potevano essere esposti nel loro carattere storico), per risolversi in un generico e totalizzante giudizio negativo, eccessivo rispetto ad una critica, sia pure ammissibile, rispetto a circoscritti e specifici comportamenti dell'attore''.

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