Dieci armonicisti da ascoltare assolutamente: John Popper, Sugar Blue, Leno Landini…

di Roberto Cruciani
Pubblicato il 9 Giugno 2024 - 09:30

Stevie Wonder all’armonica. Foto ANSA

Districarsi fra le miriadi di virtuosi dell’armonica non è cosa facile. E allora ho scelto per voi dieci armonicisti da ascoltare assolutamente. Che siate voi stessi armonicisti o aspiranti tali, o che siate solo ascoltatori voraci di musica, vi assicuro che questo elenco vi lascerà a bocca aperta. Diciamo subito che per restringere il campo mi sono concentrato sull’armonica blues, genere in cui lo strumento ha sempre avuto un ruolo importante, con un occhio di riguardo agli artisti più recenti e, nella maggior parte dei casi, ancora oggi in attività. Fin dalla prima metà del Novecento, la storia del blues è stata costellata di grandi armonicisti. Sonny Boy Williamson I è stato un punto di riferimento a cui si sono ispirati molti armonicisti successivi: ascoltatelo in Baby Please Don’t Go di Big Joe Williams del 1935. E se c’è un Sonny Boy Williamson I è perché c’è anche un Sonny Boy Williamson II, pseudonimo scelto da Aleck Miller in onore del suo predecessore: Help Me del 1963 è il suo brano più famoso.

Paul Butterfield è stato uno dei primi esponenti bianchi del Chicago blues, suonando con tantissimi grandi nomi: ascoltatelo in Walkin’ Thru the Park dall’album Fathers and Sons, accompagnato da Muddy Waters, Otis Spann, Michael Bllomfield e Donald “Duck” Dunn! Negli anni Trenta, all’incirca, vale la pena ricordare anche Deford Bailey, con la sua Fox Chase. Nel 1952 Little Walter incideva la sua Juke, mentre nel 1955 Jimmy Reed registrava I Ain’t Got You, poi ripresa dagli Yardbirds. Arriviamo così agli armonicisti degli anni Sessanta, con Sonny Terry e la sua interpretazione di Key to the Highway al Newport Folk Festival del 1963, James Cotton, che nel 1966 prestava la sua armonica a una memorabile Got My Mojo Working con Muddy Waters, e Slim Harpo, che nel 1968 pubblicava la sua Te Ni Nee Ni Nu. Nel 1970 Willie Dixon pubblica il suo album I Am the Blues, con Big Walter Horton all’armonica: ascoltatevi Spoonful. Jason Ricci è un altro armonicista da ricordare: consiglio di ascoltare Shake Your Hips.

E ancora Paul Delay, con la sua All My Money Gone, Kim Wilson dei Fabulous Thunderbirds in My Blues, Junior Wells, ad esempio in Messin’ with the Kid da un live di John Mayall insieme a Buddy Guy… In tempi più recenti, Jerry Portnoy ha messo la sua armonica al servizio di Eric Clapton nell’album live From the Cradle del 1994. Gary Primich con i Mannish Boys: ascoltate Go On Fool del 1999. E ancora il cubano-canadese Carlos Del Junco, con la sua Just Your Fool del 1995. E tanti, tantissimi altri, così tanti che non avrebbe neanche senso citarli tutti qui. Spero che questo primo breve excursus vi abbia dato qualche stimolo all’ascolto, soprattutto se l’armonica è il vostro strumento. Ma veniamo ora ai dieci funamboli dell’armonica che ho scelto per voi, dei prodigi di talento per groove, sonorità, tecnica e innovazione.

Richard “Magic Dick” Salwitz, Whammer Jammer

Magic Dick è un armonicista bianco americano. Negli anni Settanta faceva parte della J. Geils Band, con la quale nel 1972 registrò questo gioiello dell’armonica. Ben presto Whammer Jammer divenne un cavallo di battaglia, sia della band che dell’armonicista nelle esecuzioni successive allo scioglimento del gruppo. Nel video lo vediamo dal vivo insieme al chitarrista Shun Ng, con il quale ha registrato una versione del brano nel 2016.

Alan “Blind Owl” Wilson, On the Road Again

On the Road Again è un grande classico dell’armonica blues, in particolare in questa versione del 1968 dei Canned Heat, in cui Alan Wilson suonava l’armonica. Purtroppo in questo caso si tratta di un armonicista che non è più in attività, morto a 27 anni (ebbene sì, anche lui nel club dei 27…) nel 1970. Nel video, una rara documentazione di un’esecuzione dei Canned Heat nel 1968.

Mark Feltham, Riding on the L&N

Mark Feltham, classe 1955, ha suonato l’armonica con molti artisti famosi, tra cui gli Oasis, i Talk Talk e Rory Gallagher. Ma soprattutto è un membro storico dei Nine Below Zero, band di rock blues inglese tutt’ora attiva. Ed è proprio dal live Doing their Homework del 2004 dei Nine Below Zero che è tratta questa versione di Riding on the L&N.

John Popper, Last Night

John Popper è armonicista, cantante e chitarrista, membro fondatore della band americana Blues Travelers. Qui però lo troviamo a partecipare in un album fondamentale del blues: Roots di Johnny Winter, pubblicato nel 2011. La sua interpretazione all’armonica in Last Night, brano scritto da Little Walter, è a dir poco incredibile.

Sugar Blue, Got My Mojo Working

Sugar Blue è indubbiamente un grandissimo virtuoso dell’armonica. Nel 1978 ha suonato in alcuni brani dell’album Some Girls dei Rolling Stones e ancora nel 1980 in Emotional Rescue: celeberrima è la sua frase di armonica in Miss You. Ma le sue doti funamboliche sullo strumento si possono apprezzare ancora meglio in classici del blues, riproposti con la sua band o con la Willie Dixon’s Chicago Blues All Star, con la quale ha collaborato negli anni Ottanta. Il video propone proprio una versione di Got My Mojo Working dal vivo nel 1983 con Willie Dixon al Montreux Jazz Festival.

Stevie Wonder, There Must Be an Angel

Sì, sì, proprio lui, lo stesso Stevie Wonder che tutti ricordate al piano, è in realtà anche uno dei più grandi armonicisti moderni! E sebbene si tratti sempre di armonica blues, Stevie Wonder ha inciso anche su un brano di Elton John (I Guess That’s Why They Call It the Blues) e su questo famoso brano degli Eurythmics. Qui l’armonica entra a circa tre quarti della canzone e poi ha un secondo magnifico intervento sulla coda finale.

Charlie Musselwhite, I’m In I’m Out and I’m Gone

Ancora un altro brano per darvi una pausa da tutto questo blues! Charlie Musselwhite è in realtà un grandissimo armonicista country e blues, che ha suonato con molti grandi nomi. Qui però lo troviamo alle prese con qualcosa di leggermente diverso. I’m In I’m Out and I’m Gone è un brano di Ben Harper registrato nel 2013 insieme a Charlie Musselwhite.

Leno Landini, Broken Harp

E arriviamo in Italia. Sì, perché qui da noi l’armonica blues ha trovato grandissimi interpreti e innovatori. E sebbene Leno Landini sia morto pochi anni fa, ho ritenuto che fosse importante inserirlo in questo elenco. Non solo per spirito “nazionalistico”, ma perché lui è stato l’inventore dell’armonica elettrificata, collegata a un amplificatore e ad una pedaliera di effetti, con una gamma di suoni enormemente ampliata. Nel video che trovate qui lo vediamo live con la sua band Broken Harp, impegnato in un brano che pure si chiama Broken Harp.

Andy J Forest, 12 Bar Dive

Originario di New Orleans, anche Andy J Forest ha un profondo legame con l’Italia, dove ha vissuto per molti anni e dove torna spesso e volentieri a suonare. Con il suo stile innovativo e spericolato, ha collaborato con moltissimi artisti, sia italiani che internazionali, tra cui, ad esempio, Bruce Springsteen. 12 Bar Dive è un suo brano, contenuto nell’album Blue Orleans del 1996. Nel video che trovate qui lo esegue dal vivo insieme alla band tutta italiana che lo accompagna quando viene a suonare da queste parti.

Fabio Treves, I Can’t Be Satisfied

Per concludere, rimaniamo ancora in Italia, con uno degli interpreti più longevi del blues italiano. Quest’anno Fabio Treves festeggia 50 anni di attività, portando i suoi concerti in giro per lo Stivale: mi raccomando, se vi capita a tiro, non perdetelo! Nel video, una esecuzione acustica di I Can’t Be Satisfied.

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