Ed Sheeran, ancora scandalo secondary ticketing: biglietti anche a 500 euro

Ed Sheeran, ancora scandalo secondary ticketing: biglietti anche a 500 euro
Ed Sheeran, ancora scandalo secondary ticketing: biglietti anche a 500 euro (Foto Ansa)

TORINO – Biglietti venduti via internet a prezzi aumentati anche del 400%. Sono un centinaio i fan di Ed Sheeran che, pur di non perdere l’appuntamento con il cantautore inglese al Pala Alpitour di Torino, sono arrivati a sborsare centinaia di euro più del dovuto.

Questo il dato che emerge dagli accertamenti della Guardia di Finanza sul secondary ticketing, il bagarinaggio 2.0, portato avanti in occasione delle uniche tappe italiane (il 16 e 17 marzo) della popstar con voce e chitarra.

Gli esperti del nucleo di polizia tributaria sono al lavoro per risalire ai siti che smerciavano illegalmente i tagliandi di ingresso. E’ stato scoperto un punto vendita nel Nord Italia che li acquistava online per rivenderli con una maggiorazione di sei volte.

Il ‘secondary ticketing’ è l’ultima frontiera della pirateria. “Un fenomeno perverso”, lo ha definito lo stesso Ed Sheeran il 12 marzo al suo arrivo in Italia. “Se sto per fare un concerto per bambini malati – ha osservato – ma su un sito ci sono biglietti in vendita a trecento sterline, nessuno di quei soldi andrà in beneficenza. Questo dimostra che il sistema è marcio, malato. Io lo sto combattendo. Il mio manager riferirà al Parlamento inglese: magari possono trovare nuove leggi. Quanto all’Italia, se non vedete soluzioni può essere perché, forse, da voi il secondary ticketing è un grande business senza alternative”.

Il Codacons rivendica di avere sollevato il caso con una denuncia già lo scorso 3 febbraio. “Sui canali ufficiali – spiega una nota – i biglietti per Ed Sheeran si sono esauriti in meno di tre minuti. Poi ne sono comparsi sui siti di secondary ticketing a tariffe astronomiche: ne sono stati visti a 525 euro. Una speculazione inaccettabile”.

Il Comando della Guardia di Finanza avverte che “la vendita dei tagliandi al di fuori dei circuiti autorizzati, oltre a richiedere agli acquirenti un maggiore esborso di denaro, nasconde sempre più spesso delle vere e proprie truffe”.

L’intervento delle Fiamme Gialle è stato a tutto campo. Sono stati smascherati bagarini ‘tradizionali’, le figure che si aggirano davanti ai cancelli alla ricerca di sfortunati compratori dell’ultimo minuto, e venditori di gadget taroccati. Tra fasce, magliette, cappellini, bracciali sono stati messi sotto sequestro centinaia di pezzi. Una quindicina le denunce per ricettazione e introduzione nello Stato di prodotti contraffatti.

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