Emanuele Spedicato dei Negramaro, il primario Olivi: “Decisive le prossime ore”

Emanuele Spedicato dei Negramaro, il primario Olivi: "Decisive le prossime ore"
Emanuele Spedicato dei Negramaro, il primario Olivi: “Decisive le prossime ore” (Spedicato e Sangiorgi dei Negramaro)

ROMA – Lele Spedicato, il chitarrista dei Negramaro ricoverato per una emorragia cerebrale, potrebbe tornare come prima oppure avere danni permanenti, ma per saperlo bisognerà attendere le prossime ore, quando saranno più chiari la localizzazione, il volume e la pressione dell’emorragia. A spiegarlo, in una intervista a Valeria Arnaldi di Leggo, è il dottor Alessandro Olivi, professore ordinario Neurochirurgia all’Università Cattolica e direttore Neurochirurgia Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli.

“Le emorragie cerebrali possono essere dovute a malformazioni arterovenose. O a ipertensione, causa che interessa di solito persone più anziane, ma non si può escludere in giovani. Anche l’angiopatia amiloide è da ricondurre ad età più avanzate. Di altre non si riesce a comprendere la causa”, ha chiarito il primario, sottolineando che la giovane età di Spedicato è “sicuramente un importante fattore di potenziale recupero, ma per poterlo valutare saranno decisive le prossime ore, bisogna vedere prima i danni diretti prodotti dall’emorragia e se sta facendo o farà danni indiretti”.

Per questo è importante localizzare l’emorragia: “Se si trova vicino alla zona della parola può avere un effetto notevole sulla qualità della vita e sul potenziale recupero completo del paziente”.

Ma la possibilità di un recupero completo c’è: “C’è una percentuale di recuperi completi e di recuperi molto significativi. Fondamentale è identificare le cause dell’emorragia, alcune potrebbero richiedere interventi per prevenire la recidiva del sanguinamento”, spiega Olivi.

 

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