ROMA – Mentre la NSA americana spia leader e Paesi di tutto il mondo, i servizi segreti italiani, secondo quanto scrive Emiliano Fittipaldi de L’Espresso, si sono impegnati per ritrovare i Rolex rubati a Gigi D’Alessio.
Fittipaldi riporta le rivelazioni di una fonte interna all’Aisi:
“Gigi D’Alessio è un cantante di successo. Per qualcuno, addirittura un mito. Ma l’artista napoletano è anche un uomo assai fortunato: i carabinieri di Roma sono infatti riusciti a ritrovare parte di una preziosa collezione di orologi Rolex che gli era stata rubata lo scorso giugno. La refurtiva è stata rinvenuta dopo un mese, a luglio, ma la notizia non è stata ancora resa pubblica. Forse perché, come spiegano alla Compagnia Cassia, titolare delle indagini, «stiamo cercando di trovare la parte mancante» del malloppo. Oppure, come sospetta qualcuno, perché non si vuole dare pubblicità a una caccia all’uomo che ha visto un dispiegamento di forze senza precedenti: a “l’Espresso”, infatti, risulta che all’ “Operazione D’Alessio” abbiano partecipato anche una mezza dozzina di agenti dell’Aisi, le spie dei servizi segreti specializzate in antiterrorismo.
[…] Il furto degli orologi è avvenuto la notte del 4 giugno in una villa dell’Olgiata, quartiere bene di Roma, dove il musicista vive insieme alla sua compagna (e collega) Anna Tatangelo, cantautrice di Sora. Mentre la coppia era fuori città, i ladri sono riusciti a entrare in casa eludendo il sistema di sicurezza (le sirene anti-furto furono ritrovate in piscina), a scovare la cassaforte e a scassinarla. Tra Rolex, gioielli di famiglia e un po’ di contanti il bottino – come segnalarono le cronache dei giornali – superò i 200 mila euro.
[…] però, D’Alessio deve vantare insospettabili fan ai piani alti dell’Aisi, l’Agenzia informazioni e sicurezza interna guidata da un anno e mezzo dal napoletano Arturo Esposito: pezzo grosso dei servizi, probabilmente innamorato del sound neomelodico, deve aver deciso che il ritrovamento dei Rolex fosse una priorità nazionale. «Qualche giorno dopo il colpo», racconta a “l’Espresso” un agente che ha partecipato alle ricerche e che chiede l’anonimato, «siamo stati contattati al Centro Roma Uno, che rappresenta il reparto d’eccellenza che si occupa di antiterrorismo. Ci hanno dato l’ordine di attivarci subito, per capire che fine avevano fatto gli orologi»”.
All’articolo dell’Espresso ha replicato duramente Gigi D’Alessio con un post sulla sua pagina facebook (clicca sul link per leggerlo tutto):
“Non ho mai fatto richieste integrative oltre la mia denuncia di furto. Credo che se oltre al danno io debba subire anche la beffa, mi pare davvero troppo. Ho voluto scrivere queste cose di mio pugno, per chiarire definitivamente la realtà dei fatti e non quella raccontata dalla stampa. E come si dice dalle mie parti: CORNUTO E MAZZIATO”.