Fiordaliso: "Ecco perché non mi trasmettono in radio" Fiordaliso: "Ecco perché non mi trasmettono in radio"

Fiordaliso: “Ecco perché non mi trasmettono in radio”

Fiordaliso: "Ecco perché non mi trasmettono in radio"
Fiordaliso: “Ecco perché non mi trasmettono in radio”

ROMA – Fiordaliso contro tutti: “Oggi canto la libertà di morire. E dico quello che mi pare. Ecco perché non mi trasmettono più in radio”. La cantante piacentina, 61 anni, ha appena inciso un nuovo singolo, Senza una lacrima, una canzone manifesto sull’eutanasia nata dopo la vicenda di dj Fabo, andato in Svizzera per poter morire, ma la cui ispirazione risale a sei anni fa, quando Fiordaliso perse il fratello, malato di tumore al cervello.

Intervistata dal sito Gay.it, Fiordaliso ammette che “anche questa questa canzone passerà inosservata come tante altre belle cose fatte”.

Lo sa ma non le importa, dice a Gay.it:

“Io, oggi, esco quando voglio io! Sono pienamente consapevole che “Senza una lacrima“ non è una canzone radiofonica, ma tanto, anche se lo fosse stata, non l’avrebbero trasmessa ugualmente. Pensi che stavolta non gliel’ho neanche inviata. Se vorranno se la scaricheranno da soli”.

Inoltre sa che “cantando questa canzone mi attirerò i peggiori commenti, ma mai come questa volta non mi farò travolgere”.

Fiordaliso racconta come è nata l’idea di questa canzone:

“Mio fratello aveva un tumore al cervello e c’è stato un momento, nella sua sofferenza, dove pensai di volerlo soffocare con un cuscino, pur di salvarlo dal dolore che stava provando. Volevo porre fine alla sua sofferenza, ma non avendomelo mai espresso, non sapevo davvero cosa fare. Lo guardavo e sembrava una pianta. Pesava venti chili, non capiva più niente e non sa che dolore ogni volta. Quello che canto nella canzone è esattamente quello che sentivo in quei momenti. Questa canzone ce l’ho da sei anni nel cassetto. Non l’avevo mai voluta fare perché mi faceva soffrire, ma quando ho visto quanto accaduto a Dj Fabo, non ho resistito. Si rende conto? Uno ha lottato una vita per morire in dignità, e per porre fine alle sue sofferenze, e qui c’è gente che gli da del vigliacco perché ha deciso di andarsene. Che vergogna. Io, invece, di vigliacco non ci vedo proprio nulla. Ci vuole coraggio a dire: “Io, qui, non ci sto più!” Ecco, la mia canzone è un omaggio a lui”.

E alla domanda sulla reticenza dei politici nel prendere in considerazione l’eutanasia, Fiordaliso non ha dubbi:

Colpa della Chiesa! Non ci dobbiamo mai dimenticare della presenza del Papa. Sono una buona cristiana, ma la Chiesa di Papa Francesco dovrebbe capire che ci sono casi e casi.L’eutanasia va vista come un aiuto e non come una minaccia. Ogni caso è a sé. La Chiesa dovrebbe capire che la pietà è religiosa e sacrosanta”.

 

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