ROMA – Qual è il colmo per Ignazio La Russa, vice capogruppo (tutto ordine e disciplina) di Fratelli d’Italia al Senato? Avere un figlio che fa rap, anzi che fa trap, e che parla di droga. Lui, Leonardo Apache, ma in arte Larus, in una canzone millanta di essere “tutto fatto”. Lui, La Russa senior, ci scherza su anche se a Radio Capital dice: “Se lo trovo con la droga vera lo ammazzo”.
Il senatore ha spiegato che il figlio “fa il rapper per hobby, ma ho voluto che non si chiamasse La Russa, così ha accorciato il nome. Nella canzone dice ‘sono tutto fatto’, ma io so che il concetto di fatto ha un significato diverso. Comunque, i padri sono sempre gli ultimi a saperlo, se lo acchiappo con la droga lo ammazzo”.
“Lui mi ha detto che se in queste canzoni non ci si mette le parolacce non hanno senso. Gli ho chiesto: perché? Lui mi ha risposto: papà, non sai un c***o dei rapper”. La Russa, che ha sempre più volte demonizzato in pubblico le droghe leggere, stavolta ha detto: “Io sono un liberale. Ho le mie idee e non voglio imporle a nessuno, neanche a mio figlio”.
La confessione del senatore di Fratelli d’Italia arriva nello stesso giorno in cui è intervenuto a Palazzo Madama sulla mozione Tav presentata da Lega e M5s. Proprio La Russa è stato protagonista di una battuta nel momento in cui in Aula è apparso il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli: “Fa bene a venire in Aula, tra l’altro si siede sempre lì, non si siede tra i banchi del Governo, perché evidentemente si prepara già ai prossimi mesi”. Poi chiosa: “Questa me l’ha suggerita Gasparri e l’ho detta…”.
Fonte Radio Capital.