La conversione di Giovanni Lindo Ferretti è ormai compiuta. «La convinzione che esiste un Dio creatore di tutto c’è sempre stata nella mia vita – ha affermato l’ex cantante dei Cccp in un’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana – sebbene abbia potuto lasciarlo da parte mentre volevo ricostruire il mondo, quando pensavo che la volontà dell’uomo fosse ciò che fa la vita sulla Terra».
Da qualche tempo il cantante, uno dei più importanti esponenti della scena punk italiana, ha decisamente cambiato stile di vita: ora abita in montagna ed è diventato un fervente cattolico. «Vivere in montagna senza avere un rapporto con il Creatore e la creazione è impossibile – dice oggi – mentre abitare in città ci fa condurre un’esistenza allo stesso livello dell’asfalto».
Poi l’ex frontman dei Csi ricorda la propria gioventù: «Nella mia giovinezza ho attraversato due momenti pericolosi: il rischio della lotta politica attraverso il terrorismo, e il rischio dell’autodistruzione tramite la droga».
Proprio su questo punto Ferretti insiste, per sottolineare quelli che oggi considera “errori”: «sono sempre stato sull’orlo dell’illegalità. Ho permesso che un’intera generazione sbagliasse, mi sento responsabile dei gulag sovietici e della Cambogia di Pol Pot, perché frequentavo gruppi e movimenti che li appoggiavano. Era subentrata la normalità anche nell’estremismo: tutto quello che succedeva seguiva il conformismo dell’anticonformismo».
Da qui la scelta di tornare a vivere sui monti dell’Appennino emiliano che gli avevano dato i natali. «Sono nato in un mondo tradizionale cattolico montanaro scampato alla modernità – ricorda – I miei primi anni non sono stati dissimili da quelli di mio padre e mio nonno. Man mano che crescevo, la modernità ha distrutto questa comunità».
Oggi Giovanni Lindo Ferretti si sente dunque un “reduce”: «reduce significa tornare da un mondo “altro”. La nostra generazione vive un periodo di pace che non ha uguale dopo la pax augustea. “Reduce” indica l’accettazione dell’esistenza di due mondi, uno in cui sono nato e cresciuto, l’altro che ho distrutto. Il ritorno a casa è avvenuto per l’insoddisfazione che percepivo verso ogni lato del mio vivere». Per grazia ricevuta, come il nome dell’ultima band che ha guidato.