BOLOGNA – Cinque cugine, figlie di fratelli o sorelle di Jole Melotti in Dalla, madre del cantautore scomparso: sono i possibili eredi dei beni di Lucio Dalla. Tra i beni che verranno ereditati ci sono grandi case a Bologna, elenca Repubblica, una villa alle Isole Tremiti e un’altra a Milo, alle pendici dell’Etna. Poi ancora i diritti d’autore della Siae (per un valore annuo tra i tra 500 e 800mila euro) e le royalties sui dischi e i diritti di immagine, oltre alle due società di cui Dalla era socio.
Oggi, 6 marzo, il tribunale dovrebbe nominare il curatoreb dell’eredità che dovrà fare l’inventario e custodire i beni per conto dei futuri eredi.
Il secondo cugino Simone Baroncini, orchestrale del teatro San Carlo di Napoli, ha detto a Repubblica che lui non è uno degli eredi, “ma lo è mia madre. Lei e altre quattro prime cugine di Lucio”.
In precedenza Baroncini si era detto favorevole alla Fondazione che Dalla voleva costituire per aiutare giovani talenti musicali. Su questa ha detto l’avvocato amico del cantautore, Eugenio D’Andrea: “Al di là degli aspetti formali, per la prima volta oggi abbiamo parlato dell´eredità e ho riscontrato un clima positivo. I parenti hanno la volontà di riconoscere coloro che sono stati vicini, che sono stati la “famiglia allargata” di Dalla. Si troverà certamente un accordo”.
Anche l’amico manager Bruno Sconocchia sostiene che “non ci saranno problemi” nelle ripartizioni patrimoniali. “La priorità, ha detto a Repubblica, è la tutela del patrimonio artistico di un genio: la nostra unica premura è portare avanti il progetto della Fondazione, già avviato da Lucio”.
Ad oggi, se non salterà fuori nessun testamento, saranno le cinque cugine ad entrare in possesso dei beni di Dalla, versando all’erario l’8 per cento del valore totale dell’eredità, oltre al 3 per cento degli immobili.