Morte Michael Jackson, famiglia perde causa miliardaria con Aeg

Morte Michael Jackson, famiglia perde causa miliardaria con Aeg
Michael Jackson (Foto LaPresse)

NEW YORK – Conrad Murray, il medico personale di Michael Jackson, non era “incompetente ad esercitare la professione medica”. Questa la decisione della giuria che dopo tre giorni di camera di consiglio ha sancito la perdita della famiglia Jackson nella causa miliardaria contro Aeg, cioè i promoter del tour This is it.

A lanciare l’azione legale erano stati la madre e i tre figli di Michael: la loro tesi era che, assumendo e supervisionando Murray, il dottore che aveva somministrato al cantante la dose fatale di anestetico mentre provava per i 50 concerti in programma a Londra, Aeg si era resa corresponsabile della sua morte.

I concerti, con un potenziale tour mondiale a seguire, avevano registrato il tutto esaurito in prevendita. Se la giuria avesse ritenuto colpevole Aeg, l’agenzia avrebbe dovuto sborsare agli eredi di Jackson una somma miliardaria.

La famiglia aveva chiesto alla giuria di accordare 85 milioni di dollari a ciascun figlio del cantante e altri 35 milioni alla madre, più 1,5 miliardi di dollari in perdite economiche. Nel corso del processo i legali dei Jackson avevano fatto ai giurati il ritratto di una agenzia di entertainment fredda e calcolatrice che non si era accorta di quanto Murray fosse disperato finanziariamente e poi avevano spinto il medico a tenere Michael in piedi per i concerti anche se il cantante era in quel periodo fragile di salute e paralizzato dalla paura.

Tra i testimoni, il primogenito di Michael, Prince, aveva evocato le parole del padre durante la loro ultima conversazione: “Mi uccideranno”. Aeg aveva tentato di rivoltare la frittata asserendo che era stato Jackson ad assumere Murray e che il cantante era un tossicodipendente all’ultimo stadio che aveva già chiesto anestetici per dormire durante tour precedenti.

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