Murubutu e la nuova canzone “La notte di San Lorenzo” VIDEO e TESTO

Murubutu e la nuova canzone "La notte di San Lorenzo" VIDEO e TESTO
Murubutu e la nuova canzone “La notte di San Lorenzo” VIDEO e TESTO

ROMA – Si chiama “La notte di San Lorenzo” la nuova canzone del rapper Murubutu, nome d’arte del professore Alessio Mariani. Nome d’arte che, come ha spiegato Mariani in una intervista a loudvision.it, “deriva dal termine Marabutto, che in alcune regioni dell’Africa sub sahariana designa una figura in grado di guarire mali fisici e sociali”.

Murubutu, classe ’75, professore di storia e filosofia, è diventato negli ultimi anni un punto di riferimento nel mondo del rap italiano. Mondo nel quale Murubutu rappresenta il cosiddetto filone “didattico”. Le sue canzoni, infatti, affondano le radici nell’arte e nella letteratura. 

Quattro gli album fin qui pubblicati: “Il giovane Mariani e altri racconti”, “La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane”, “Gli ammutinati del Bouncin’ ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari” e “L’uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti”. 

Quest’ultimo brano, “La notte di San Lorenzo”, anticipa il quinto album che uscirà a gennaio.

Ecco il link per guardare il video integrale su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=GU9l11VmMBc

Ecco il testo:

[Strofa 1]

E quindi adesso sei tornata a salutare nel paese

Poi tra poco te ne parti per tornare via

E ti ricordi il punto esatto oltre la siepe

Dove il sole va a svanire oltre le linee della ferrovia

Vero, è tutto uguale, per questo è perfetto

Per questo che alla notte sembra una magia

E anche quell’alba se n’è andata da un pezzo

E vive dentro un basso di periferia

Non respiro ed è il vento fra le vigne e il frumento

Il cuore a mille nel petto

Correvamo fino alla follia

Illuminati di gioia sopra i muretti a secco

E noi così felici da lasciar la scia

E notti di brezza, salivamo su in vetta

Contavamo le lampare là lontane delle barche in pesca

Ascoltavamo le campane raccontare le montagne

Mentre il buio ci parlava con l’astronomia

Per noi bambini quel paese lì era un mondo intero

E non un grappolo di case appese sul Tirreno

E non un [?] di strade in lotta col terreno

Dall’altro lato il litorale, tutto il nostro impero

E all’armonia di quel mondo bastava un secondo

Un equilibrio lieve a cui servivi tu

Per sentirci su un dondolo su tutto il mondo ci dicevamo piano “Non cresciamo più”

[Ritornello]

Dai, prendi e dai, e forse lo sai

E cosa ne sai ‘Ste notti non torneranno mai

E questi anni sulla loro scia

E vedi, vedi, vedi

Come vedrai, come vedrai

Le stelle non moriranno mai

E senza credere nell’aldilà

E poi mi saluti “Ciao, bye bye”

Ancora “Ciao, goodbye”

Ritornerai a salutarmi in questi giorni

È vero, vero, vero

Passi un giorno, un anno intero

Tanto mi ritroverai In ogni notte sopra le città

[Strofa 2]

E quindi penso che quel giorno quando il mio cielo si spense

Fu per colpa della notte, non per colpa tua

Non era facile vedere in mezzo a quelle gole immense

Soprattutto così in alto nella notte buia (uo)

Guardando giù in basso, le fiaccole in fila

Che allora illuminavano l’oscurità

E alla festa del Santo nota in tutta la Sila

Veniva tanta gente anche dalle città

Sotto un nero d’inchiostro, luna in cielo e d’avorio

Frugavamo dentro il buio, fra i lumi del cosmo

Cercatori di comete nei feudi dispersi Ladri di Perseidi nel cielo d’agosto

E noi bambini del posto salivamo oltre il bosco

Scalavamo col fiatone per guidar la fila

Come per prenderci il nostro, il primo posto del borgo

O per vedere Orione appena più vicina

Ed ogni anno che ritorni

Quei ricordi li ritrovo ancora intensi come ieri dentro agli occhi tuoi

Cosa saremmo diventati dopo i giochi ed i diplomi

Forse sposa e chissà ancora, chissà ancora poi

Tu ti sei fatta grande e io lavoro a due soldi

E adesso che tu vivi in una gran città

Io sto ancora qui scalzo, felice come in quei giorni tra i monti

Io ho sempre quella stessa età

[Ritornello]

Dai, prendi e dai, e forse lo sai

E cosa ne sai ‘Ste notti non torneranno mai

E questi anni sulla loro scia

E vedi, vedi, vedi

Come vedrai?

Le stelle non moriranno mai

E senza credere nell’aldilà

E poi mi saluti “Ciao, bye bye”

Ancora “Ciao, goodbye”

Ritornerai a salutarmi in questi giorni

È vero, vero, vero

Passi un giorno, un anno intero

Tanto mi ritroverai

In ogni notte sopra le città

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