ROMA – Si chiama “La notte di San Lorenzo” la nuova canzone del rapper Murubutu, nome d’arte del professore Alessio Mariani. Nome d’arte che, come ha spiegato Mariani in una intervista a loudvision.it, “deriva dal termine Marabutto, che in alcune regioni dell’Africa sub sahariana designa una figura in grado di guarire mali fisici e sociali”.
Murubutu, classe ’75, professore di storia e filosofia, è diventato negli ultimi anni un punto di riferimento nel mondo del rap italiano. Mondo nel quale Murubutu rappresenta il cosiddetto filone “didattico”. Le sue canzoni, infatti, affondano le radici nell’arte e nella letteratura.
Quattro gli album fin qui pubblicati: “Il giovane Mariani e altri racconti”, “La bellissima Giulietta e il suo povero padre grafomane”, “Gli ammutinati del Bouncin’ ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari” e “L’uomo che viaggiava nel vento e altri racconti di brezze e correnti”.
Quest’ultimo brano, “La notte di San Lorenzo”, anticipa il quinto album che uscirà a gennaio.
Preview del nuovo video "La notte di San Lorenzo" in uscita il 20.11. pic.twitter.com/aR0kWY7yDK
— MURUBUTU (@MURUBUTU) 15 novembre 2018
Ecco il link per guardare il video integrale su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=GU9l11VmMBc
Ecco il testo:
[Strofa 1]
E quindi adesso sei tornata a salutare nel paese
Poi tra poco te ne parti per tornare via
E ti ricordi il punto esatto oltre la siepe
Dove il sole va a svanire oltre le linee della ferrovia
Vero, è tutto uguale, per questo è perfetto
Per questo che alla notte sembra una magia
E anche quell’alba se n’è andata da un pezzo
E vive dentro un basso di periferia
Non respiro ed è il vento fra le vigne e il frumento
Il cuore a mille nel petto
Correvamo fino alla follia
Illuminati di gioia sopra i muretti a secco
E noi così felici da lasciar la scia
E notti di brezza, salivamo su in vetta
Contavamo le lampare là lontane delle barche in pesca
Ascoltavamo le campane raccontare le montagne
Mentre il buio ci parlava con l’astronomia
Per noi bambini quel paese lì era un mondo intero
E non un grappolo di case appese sul Tirreno
E non un [?] di strade in lotta col terreno
Dall’altro lato il litorale, tutto il nostro impero
E all’armonia di quel mondo bastava un secondo
Un equilibrio lieve a cui servivi tu
Per sentirci su un dondolo su tutto il mondo ci dicevamo piano “Non cresciamo più”
[Ritornello]
Dai, prendi e dai, e forse lo sai
E cosa ne sai ‘Ste notti non torneranno mai
E questi anni sulla loro scia
E vedi, vedi, vedi
Come vedrai, come vedrai
Le stelle non moriranno mai
E senza credere nell’aldilà
E poi mi saluti “Ciao, bye bye”
Ancora “Ciao, goodbye”
Ritornerai a salutarmi in questi giorni
È vero, vero, vero
Passi un giorno, un anno intero
Tanto mi ritroverai In ogni notte sopra le città
[Strofa 2]
E quindi penso che quel giorno quando il mio cielo si spense
Fu per colpa della notte, non per colpa tua
Non era facile vedere in mezzo a quelle gole immense
Soprattutto così in alto nella notte buia (uo)
Guardando giù in basso, le fiaccole in fila
Che allora illuminavano l’oscurità
E alla festa del Santo nota in tutta la Sila
Veniva tanta gente anche dalle città
Sotto un nero d’inchiostro, luna in cielo e d’avorio
Frugavamo dentro il buio, fra i lumi del cosmo
Cercatori di comete nei feudi dispersi Ladri di Perseidi nel cielo d’agosto
E noi bambini del posto salivamo oltre il bosco
Scalavamo col fiatone per guidar la fila
Come per prenderci il nostro, il primo posto del borgo
O per vedere Orione appena più vicina
Ed ogni anno che ritorni
Quei ricordi li ritrovo ancora intensi come ieri dentro agli occhi tuoi
Cosa saremmo diventati dopo i giochi ed i diplomi
Forse sposa e chissà ancora, chissà ancora poi
Tu ti sei fatta grande e io lavoro a due soldi
E adesso che tu vivi in una gran città
Io sto ancora qui scalzo, felice come in quei giorni tra i monti
Io ho sempre quella stessa età
[Ritornello]
Dai, prendi e dai, e forse lo sai
E cosa ne sai ‘Ste notti non torneranno mai
E questi anni sulla loro scia
E vedi, vedi, vedi
Come vedrai?
Le stelle non moriranno mai
E senza credere nell’aldilà
E poi mi saluti “Ciao, bye bye”
Ancora “Ciao, goodbye”
Ritornerai a salutarmi in questi giorni
È vero, vero, vero
Passi un giorno, un anno intero
Tanto mi ritroverai
In ogni notte sopra le città