Napoli: accoglienza trionfale per Muti al San Carlo

Pubblicato il 24 Aprile 2012 - 23:48 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Accoglienza trionfale al San Carlo a Napoli per il napoletanissimo Riccardo Muti, con la sua americanissima Chicago Symphony orchestra. Teatro pieno zeppo, parterre di lusso e autorita' locali al completo nel palco d'onore: dal sindaco, Luigi De Magistris, al presidente della Campania, Stefano Caldoro, alla sovrintendente, Rosanna Purchio.

Come lunedì a Roma al Teatro dell'Opera, prima tappa della tournee italiana della Cso, Muti ha lanciato dal podio, al termine del concerto, un nuovo appello per la salvaguardia della cultura. Dall'altra parte dell'Atlantico, ha detto, non si leggono sempre cose belle dell'Italia, eppure questo e' il paese della cultura e per questo, senza voler fare dei discorsi politici, voglio lanciare un appello per la cultura. ''E' inutile piangersi addosso, la sorte di un Paese e' nelle mani non solo dei politici ma dei cittadini, non bisogna aspettare che la fortuna cada dal cielo, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare''.

Pubblico impazzito con una accesa fan del maestro che da un palco ha ingaggiato un duetto con il maestro: ''Muti, sei divino, ti e' concesso tutto, sei l'onore di Napoli''. L'ardore della signora e' stato raffreddato dal maestro che la esortata a non intavolare una conversazione a distanza. Alludendo al cimitero di Poggio Reale, il maestro ha concluso il suo appello rivolto al pubblico dicendo: ''Cercate di farvi vedere, prima che me ne vada a Poggio Reale, questa citta' come l'ho sempre desiderata''.

Napoli era la seconda tappa del tour italiano della Chicago con Muti. L'apertura e' stata ieri a Roma, al Teatro dell'Opera, in presenza anche del presidente Giorgio Napolitano. Le ultime due tappe sono Brescia, dopodomani, e Ravenna il 27. La tournee oltreoceano della Cso era cominciata in Russia con due concerti a Mosca e uno a San Pietroburgo.

In programma stasera tre brani emblematici di tre nazioni, uno diversissimo dall'altro: il primo un omaggio a Nino Rota, compositore amatissimo da Muti: la suite sinfonica dal Gattopardo. Il secondo era il poema sinfonico del tedesco Richard Strauss, morte e trasfigurazione; il terzo era la celebre sinfonia numero 5 di Shostakovic, composizione forte e drammatica che riflette al sua gestazione tormentata (nel 937) nel pieno del terrore staliniano.

Grandi applausi e folate di calore all'indirizzo del podio alla fine del concerto, quindi l'accorato appello del maestro e poi un bis molto simbolico, l'ouverture da La Forza del Destino di Giuseppe Verdi.