Paul McCartney contro John Lennon: “La morte lo ha reso martire. Dopo i Beatles ha fatto cose…”

Paul McCartney e John Lennon (foto Ansa)
Paul McCartney e John Lennon (foto Ansa)

ROMA – “Quando i Beatles si sono sciolti – racconta, intervistato da Esquire, Paul McCartney – eravamo tutti uguali, alla pari. Ognuno faceva i suoi dischi. Quando spararono a John, oltre all’orrore puro della tragedia, la cosa che si pensava era ok, adesso John è un martire. Un Jfk. Quello che è successo è che la cosa ha iniziato a frustrarmi perché la gente iniziava a dire: Beh, lui era i Beatles”.

E ancora: “E io, George e Ringo pensavamo: Beh, aspetta un attimo. Un anno fa eravamo tutti sullo stesso piano”.  “John era di certo il più spiritoso – ha aggiunto il 73enne – ha fatto un sacco di grandi cose. Dopo i Beatles ha fatto ancora grandi cose ma ha fatto anche cose meno buone. Ma il fatto di essere stato trasformato in un martire lo ha elevato al livello di James Dean, e oltre”. “Quando ne parlavo con gli amici – ha detto ancora McCartney – mi dicevano: ‘Non ti preoccupare. La gente sa [la verità], sa quello che hai fatto. Poi però sono accadute cose strane, come Yoko Ono che alla stampa ha detto ‘Paul non ha fatto nulla! Tutto quello che ha fatto è stato prenotare lo studio … Solo prenotare lo studio? Ma per favore…”. “Bene, ora la gente sa che non è vero – ha sottolineato il musicista – C’è stato tanto revisionismo: John ha fatto questo, John ha fatto quell’altro… Voglio dire, se si mette a confronto il nostro lavoro non c’è poi tutta questa grande differenza”.

 

Gestione cookie