Paul McCartney, l’ex Beatles compie 80 anni: l’omaggio di Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi

 Sir Paul McCartney compie 80 anni. L’ex Beatles che ha appena concluso negli Stati Uniti il tour di “Got Back”, nella giornata di ieri ha ricevuto un regalo speciale. Sul palco del MetLife Stadium di East Rutherford, in New Jersey, sono saliti due musicisti doc nati proprio in New Jersey: Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi. La presenza di Bruce e Jon è stata la ciliegina sulla torta per i 50 mila fan arrivati per applaudire il leggendario “Macca” nella sua ultima tappa in Usa. 

Paul McCartney compie 80 anni: dai Beatles ai Wings fino alla carriera solistica

Per suonare dal vivo le canzoni scritte con Lennon, McCartney ha aspettato lo scioglimento dei Wings e l’indimenticabile tour mondiale, a cavallo tra il 1989 e il 1990. Trent’anni dopo eccolo ancora in tour con l’energia per suonare 36 brani e sventolare la bandiera dell’Ucraina. Anche dal punto di vista dell’impegno non si è mai tirato indietro. E’ vegetariano e in prima fila con il movimento per la cancellazione del debito dei Paesi del Terzo Mondo. Vuole rendere obbligatorio l’insegnamento della musica nelle scuole. Particolare non trascurabile è anche uno dei musicisti più ricchi del mondo.

Al di là di una salute invidiabile, la sua forza è stata non rimanere prigioniero dei Beatles. Dopo i primi anni in cui ha tentato in qualche modo di distaccarsene, ha semplicemente preso coscienza di essere un personaggio unico. Paul è andato avanti affrontando progetti diversi che lo hanno mantenuto sempre vitale e ben inserito nel presente grazie alla musica.

Se tra un concerto e l’altro avrà il tempo di pensare a fare qualche bilancio il peggio che gli potrà capitare è sentire un po’ di nostalgia. Per il resto sarà solo l‘ennesima occasione per guardare alla sua storia di ragazzo di Liverpool. Un ragazzo che con tre amici attraverso la musica cambia per sempre il significato stesso dello scrivere canzoni. 

E già: ancora i Beatles. E come non potrebbe essere così? E pensare che si sono sciolti nel 1970, quando McCartney aveva 28 anni e aveva già fatto quello che probabilmente non è riuscito a nessun altro nella storia della musica popolare. Cambiare il mondo. Tra quella data che ancora fa soffrire i fan e oggi sono passati 52 anni durante i quali Paul ha costruito una carriera che gli avrebbe fatto guadagnare comunque un posto nella storia. Ma i Beatles sono e rimarranno una vicenda a parte, una magia della storia, irripetibile.

La leggenda della sua morte

Paul compie 80 anni ma per la leggenda, una delle tante che hanno colorato la storia dei Beatles, è anche morto. Prima di John e prima di George.   

A metterla in circolazione la notte del 12 ottobre 1969 è un anonimo ascoltatore di una trasmissione notturna di una radio di Detroit. L’ascoltatore chiama e rivelache Paul McCartney è morto in un incidente automobilistico avvenuto alle 5 di mattina del 9 novembre 1966.

Naturalmente Paul sarebbe stato immediatamente sostituito da un suo sosia che avrebbe continuato a cantare e a suonare con i Beatles. sostituzione ideata da John e da Brian Epstein, il manager dei Fab Four.

Prima di morire in un incidente, Paul avrebbe litigato con gli altri tre Beatles e sarebbe fuggito su una Aston Martin. I tre Beatles, per ricordare il compagno morto,  avrebbero sparso nelle loro successive opere una serie di segnali. Secondo i seguaci del “Paul is dead”,  l’iconica foto di copertina dell’album Abbey Road con i quattro che camminano sulle strisce pedonali sarebbe piena di simboli. Uno tra questi è che il sosia di Paul sarebbe l’unico a camminare scalzo e con il piede destro avanti. Il sosia terrebbe una sigaretta nella mano destra. Paul però, come è noto è mancino. 

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