PARIGI – I maiali di The Wall fanno discutere la Francia. La data parigina del tour di Roger Waters, musicista britannico ed ex membro del mitico gruppo rock dei Pink Floyd, ha fatto notizia nei giornali francesi ancora prima che si svolgesse il concerto. In causa la potenziale interpretazione antisemita di alcuni passaggi dello spettacolo: durante l’esibizione, un maiale – ma secondo alcuni si tratta un facocero – naviga sospeso ad un filo, sopra la testa degli spettatori, ricoperto di vari simboli, tra cui una stella di Davide.
Il CRIF, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (assimilabile all’italiano UCEI) ha mostrato sul suo sito delle foto del maiale volante e presunto antisemita. Nella stessa pagina web si annunciava che il presidente del CRIF, Roger Cukierman ha scritto al ministro dell’interno, Manuel Valls e al ministro della Cultura, Aurelia Filippetti, per «attirare la loro attenzione sul concerto di Roger Waters del 21 settembre allo Stade de France e sui rischi che alcuni passaggi possano essere interpretati come provocazioni razziste e antisemite».
Il maiale volante accompagna i Pink Floyd fin dall’album Animals del 1974. Dopo la scissione del gruppo Roger Waters ha perfino comprato i diritti sull’immagine del maiale volante (David Gilmour, per non pagare i diritti all’ex compagno, usa nei concerti dei maiali a cui aggiunge dei testicoli). I maiali volanti di Waters, che hanno una loro pagina Wikipedia, sono tradizionalmente dei vettori di informazione. Ad ogni concerto, il cantante britannico traccia sul corpo suino slogan e simboli, tra cui, a volte, una stella di Davide.
Ma, accanto al simbolo della religione ebraica, la rosea mascotte di Walters porta sulla sua pelle altri simboli: un crocifisso, una mezzaluna, una falce e martello, il logo della compagnia petroliera Shell, quello di McDolands, il simbolo del dollaro e l’emblema di Mercedes… Insomma tutte le ideologie ed i poteri – dai monoteismi al materialismo consumistico – che accecano e imprigionano noi poveri mortali.
Il cantante inglese non ha risposto direttamente alle affermazioni del CRIF, ma si era già difeso nel mese di agosto 2013 dall’accusa di essere antisemita, rivoltagli allora da un rabbino americano. Nella sua pagina Facebook aveva scritto che non poteva essere tacciato di antisemitismo. Suo padre, scriveva, è morto in Italia durante la seconda guerra mondiale per scacciare i nazisti e i suoi nipoti sono ebrei visto che suo figlio ha sposato una donna ebrea. Inoltre, sosteneva che la stella di Davide rappresenta, lo si voglia o no, non solo la religione di Abramo ma anche lo stato d’Israele e che protestare contro la politica di uno stato non può essere considerato come un gesto antisemita.