Sanremo: le pagelle a tutte le canzoni. 12 milioni di ascolto. Morandi batte Clerici

SANREMO, 16 FEB – La prima serata è già da record: il pubblico ha premiato il Festival di Gianni Morandi, più di 12 milioni gli ascoltatori. Per Morandi una doppia soddisfazione: il boom di ascolti gli ha fatto vincere la sfida con la prima serata 2010, l’edizione condotta da Antonella Clerici.

Ecco tutte le canzoni della prima serata del Festival, con le pagelle secondo Paolo Biamonte dell’Ansa.

GIUSY FERRERI – Con quel suo stile artefatto e gutturale, Giusy ha già dimostrato di non avere nella sicurezza dell’intonazione il suo punto di forza. “Il mare immenso” è un brano non facile e non aver pensato alle difficoltà di cantarlo con l’orchestra su un palco difficile come l’Ariston è una responsabilità che non può pesare solo sull’interprete. Voto 5.

LUCA BARBAROSSA E RAQUEL DEL ROSARIO – Il ritornello di “Fino in fondo” con “giù giù giù nel mare, su su su nel sole, giù giù senza più dolore” è da rosso diretto. Il resto non contribuisce certo a salvare la situazione. Certamente non il miglior modo di accogliere madam Alonso, la graziosa Raquel Del Rosario partner spagnola di Barbarossa. Voto: 4.

ROBERTO VECCHIONI – A venire al festival lo ha convinto il suo amico Gianni Morandi. E il professore lo ha ricambiato con “Chiamami ancora amore”, una bella canzone d’autore che meriterebbe il premio per il miglior testo in gara. Voto: 8

ANNA TATANGELO – ”Voglio affrontarti senza fare un lamento, voglio bruciarti con il fuoco che ho dentro per poi vederti cenere…bastardo!!!”. Istruzioni per l’uso della dark lady secondo Anna Tatangelo. Voto: 4

MAX PEZZALI – Alle grandi verità insegnate dal festival si aggiunge la sensazionale scoperta di Max Pezzali: prima o poi si compiono 40 anni: Chissà se, in futuro qualcuno ci spiegherà anche che capita a tutti di fare il compleanno: innocuo. voto 6

VAN DE SFROOS – Il cantore del rock laghee affronta Sanremo come se fosse in un teatro delle sue tournee con un brano orecchiabile e un testo divertente – se tradotto – che rilegge Salgari con un elegante ironia. Voto: 6.

ANNA OXA – Ricordate Fiorello che imitava Cocciante posseduto dal Gobbo di Notre Dame? Anna Oxa interpreta ‘La mia anima d’uomo’ con un virus simile: si tiene, si tiene ma poi alla fine cede e fioccano acuti e vocalizzi come se Braveheart al posto della spada usasse la voce. Voto: 5

LA CRUS – Erano anni che a Sanremo non si ascoltava un brano di questo livello. I La Crus celebrano il loro passo d’addio con ‘Io Confesso’ un gioiello orchestrale, tra Studio Uno, Morricone, Walker Brothers e Wall of Sound. Mauro Ermanno Giovanardi la canta con la confidenza di un crooner che sa lunga. Voto 9

AL BANO – Ammettiamolo: stavolta Al Bano, per usare un’immagine calcistica, ha inflitto un ‘sombrero’ alla critica. ‘Amanda è libera’ è uno dei pezzi migliori della sua carriera, una sorprendente apertura a sonorità e strutture ritmiche e armoniche etno che accompagnano un testo che porta all’Ariston la storia vera dell’omicidio di una giovane immigrata nigeriana. Se c’è un appunto da fare, è l’eccesso di enfasi nell’interpretazione. Voto: 7

I MODÀ CON EMMA – Sono i favoriti della vigilia. I Modà con il loro sound molto Negramaro sono una realtà del pop anche dal vivo. Emma una vincitrice di Amici che, come insegnano le ultime due edizioni, di default aspira alla vittoria. “Arriverà” mette insieme furbescamente il sound dei Modà con la voglia di Gianna Nannini di Emma: inevitabile la gara di acuti nel duetto vocale finale. Voto: 5.

LUCA MADONIA E FRANCO BATTIATO – Luca Madonia da anni è un dispensatore di un pop raffinato che stenta a farsi largo nei gusti del grande pubblico. Torna a Sanremo in compagnia di Franco Battiato, un simbolo di civilta’ intellettuale. Nell’Alieno entra in punta di piedi, suonando il piano nel finale e cantando l’ultima strofa. Forse poco per aprire al buon Madonia i piani alti della classifica. Voto: 6 (ma 8 al Festival che ha portato Battiato).

TRICARICO – Fausto Mesolella aveva scritto questo brano sulla bandiera italiana per lo Zecchino d’Oro. Alla fine si è rivelato un pezzo tagliato su misura sullo stile di Tricarico. Mesolella, che è uno dei migliori chitarristi in circolazione, resta defilato al pianoforte. Voto: 7

NATHALIE – Da regolamento è nel girone “che una volta si chiamava Big”, occupando il posto riservato al vincitore di X Factor. E in quanto tale è una delle favorite. Ma ‘Vivo sospesa’ è una canzoncina che non riesce a tirare fuori la testa dal mare di note del festival. Voto: 5.

PATTY PRAVO – Con la storia che ha, meriterebbe un 9. E tra l’altro “Il vento e le rose” è un pezzo “molto Patty Pravo”. Il problema è che non riesce a cantarlo. Voto: 5.

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