Sanremo. La canzone “antileghista” di Tricarico censurata? L’autore smentisce

Federico Tricarico

A un mese dall’inizio di Sanremo scoppia il caso “censura” al Festival: secondo Massimo Giletti, la canzone di Tricarico, “Tre colori”, originariamente avrebbe avuto riferimenti alla nebbia e al verde – possibili richiami alla Padania e alla Lega – poi cassati sia nel testo che nel titolo perché forse non consoni al tono celebrativo dell’Unità d’Italia di questa edizione della kermesse.

Modifiche smentite da Fausto Mesolella, autore del brano, ”che parla di canzone d’amore e non politica”. Ad accendere la miccia Giletti nel corso de L’Arena, il suo spazio a Domenica In su Raiuno. ”Le parole della canzone originale sono ben diverse, vuol dire che è stata cambiata da qualcuno, non so da chi”, ha detto il conduttore che ha aggiunto: ”La canzone si chiamerà ‘Tre colori’ in realtà il titolo originale, secondo le mie informazioni, era La nebbia”.

”Il pezzo che ascolterete a Sanremo sarà ‘quelli nei confini hanno la bandiera rossa, quelli sul monte hanno la bandiera bianca’, spiega e aggiunge che le parole in origine erano cosi’: ‘quelli nella nebbia hanno la bandiera verde…”.

”Nella versione originale c’è la parola ‘verde’ e ‘nebbia’ che sono tipiche dell’area della Padania, come mai nella versione che ascolteremo a Sanremo queste parole sono scomparse e sono comparse le parole bianco e rosso?”, si chiede il conduttore de L’Arena che poi conclude: ”Qualcuno ha costretto i protagonisti della canzone a cambiare le parole”.

”Tre colori è una canzone d’amore, non politica e io non ho subito nessun tipo di pressione”, così Fausto Mesolella smentisce l’ipotesi e spiega: ”Ho voluto scrivere una canzone non contro qualcosa ma a favore di qualcosa in questo caso è un sentimento espresso attraverso i tre colori”. ”Il bianco, il rosso e il verde sono separati all’interno della canzone ma alla fine si riuniscono”, aggiunge poi il chitarrista degli Avion Travel che sarà sul palco dell’Ariston accanto a Tricarico come pianista e seconda voce sottolineando come tutte le modifiche al testo sono state esclusivamente di carattere artistico e realizzate, in accordo tra l’autore e l’editore, la Sugar di Caterina Caselli, precedentemente alla presentazione del brano al Festival.

”Il titolo del brano che nel caso di Tre colori ha i toni di una filastrocca, tanto che originariamente era stato pensato dall’autore per lo Zecchino d’oro – conclude poi Mesolella – e’ l’ultima cosa di cui mi occupo, solitamente prendo una frase del testo e la isolo per catalogare il brano. E’ stata Caterina Caselli una volta ascoltato il brano, a suggerirmi di inserire i tre colori nel titolo”. Interpellato da L’Arena Tricarico, ha detto “che il verde è uno dei colori della bandiera italiana, noi abbiamo anche il bianco e rosso, meglio tre colori che uno”. A confortate la tesi di Giletti il direttore de La Padania Leonardo Boriani e l’opinionista Klaus Davi, ospiti de L’Arena, che hanno esplicitamente parlato di ”censura”, mentre altri ospiti de L’Arena come Lamberto Sposini, Vittorio Sgarbi, Marino Bartoletti e Pupo, hanno buttato acqua sul fuoco sostenendo che le polemiche a Sanremo non mancano mai (anche l’anno scorso c’era stata quella per le canzoni in dialetto) e che non c’e’ nulla di strano se la canzone di Tricarico e’ stata adattata alle necessita’ delle celebrazioni dell’Unita’ d’Italia

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