Soundreef batte Siae in tribunale: musica nei negozi è legale

 Soundreef batte Siae in tribunale: musica nei negozi è legale
Soundreef batte Siae in tribunale: musica nei negozi è legale

LONDRA – Una piccola startup che batte la Siae: è successo alla Soundreef, nata a Londra dall’idea di due italiani, Davide D’Atri, 35 anni, e Francesco Danieli, 33. Una piccola impresa che si occupa di gestire la musica da sentire nei negozi e nei centri commerciali è riuscita a vincere una battaglia legale contro il colosso dei diritti d’autore grazie alla sentenza del Tribunale di Milano, che ha stabilito che la legge del 1941 a cui si appellava la Siae è ormai superata dalle norme europee sulla libera circolazione dei servizi.

A far causa alla Soundreef all’inizio dell’anno era stata una cantautrice e la radio Ros & Ros, specializzata nella creazione di playlist per i centri commerciali, spiega Filippo Santelli su Repubblica.

Alla fine la causa è stata vinta, sia in primo grado sia in appello. Eppure, sostiene D’Atri,

“Siamo stati tutelati in quanto inglesi, se avessimo avuto sede commerciale in Italia sarebbe stato più difficile spuntarla”.

Adesso la Soundreef si potrà concentrare sullo sviluppo degli affari. Al momento ha raccolto l’adesione di più di 30mila cantanti indipendenti, soprattuto nel Regno Unito e Usa. Spiega Santilli:

“Un giro d’affari che cresce veloce anche in Italia, tre anni appena dopo la fondazione. Anche perché con il suo meccanismo di ripartizione delle royalty, intricato e oscuro, Siae tende a favorire i nomi più affermati. Soundreef invece, grazie al suo database tutto digitale, non ripartisce il dovuto su base statistica ma per intero su base analitica: ogni passaggio della canzone è monitorato e registrato, e genera un guadagno per l’artista.

“I cantanti devono poter spacchettare la gestione dei diritti sulla propria opera, affidandone la gestione a agenzie diverse a seconda del mezzo – spiega D’Atri – che sia internet, la radio o la performance dal vivo”.

Il fatturato, un milione e mezzo lo scorso anno, dovrebbe moltiplicarsi nel corso del 2014. Ed è probabile, dice D’Atri, la chiusura a breve di un nuovo round di finanziamento. Come probabili sono nuove battaglie legali, in Italia e all’estero. Il giovane imprenditore però si dice tranquillo: “Siamo preparati ad affrontarle, perché abbiamo studiato questo mercato per dieci anni prima di fondare l’impresa e sappiamo che la legge è dalla nostra parte”.

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