Spoleto: l'omaggio a Bernstein di Julia Migenes

SPOLETO (Perugia), 26 GIU – Leonard Bernstein era un vecchio amico di Spoleto e di Gian Carlo Menotti e ieri sera gli e' stato reso un bell'omaggio da una sua interprete, Julia Migenes, che fu Maria di ''West side story'' e che i piu' ricordano per la passionale Carmen di Francesco Rosi e altre protagoniste dell'opera classica. Al Teatro Romano, pieno come nelle grandi occasioni, la cantante americana sola sul palco ha cantato il Bernstein di 'Candide' e, appunto, di 'West side story'.

A sceglierla come protagonista per la prima edizione fu lo stesso Bernstein che l'aveva ascoltata in un'esibizione di giovani promesse del canto, prima usandola per 'Fiddler on the roof'. La Migens, di una povera famiglia di origini greche, irlandesi e portoricane, ebbe una giovinezza turbolenta, finche' una sera, a ascoltando per caso 'Madame Butterfly', non scopri' il fascino del canto e comincio' a studiare.

A Spoleto appare in scena con un grande vestito a balze bianco e il viso con la bianca biacca di scena, quasi attrice o porcellana settecentesca per l'opera ispirata al personaggio di Diderot, quindi, come farfalla che esce dal bozzolo, eccola svestirsi e restare in tutina nera, per affrontare passi di danza e personaggi della moderna Giulietta e Romeo del Bronx interraziale.

Grande presenza, instancabile nel raccontare le prove con Jerome Robbins a suo tempo, nel danzare, nel chiedere che il pubblico batta il ritmo, nel salire e sdraiarsi sulla coda del pianoforte, grazie a tre scalini appositamente sistemati, mentre imperturbabile e pronta a seguirla c'e l'ottima pianista, Victoria Kirsh.

Ma soprattutto e' la voce, la sua potenza e versatilita' nel cantare tutte le parti e tonalita' di 'West side story', dalla celeberrima 'Maria' tenorile, al coro di 'America'. La Migenes dimostra passione con la sua personalita', ma anche con la sua voce e mette calore in tutto quel che interpreta, passando dal piglio della lotta e della rabbia alla tenerezza dell'amore o l'emozione del dolore, mentre il pubblico resta ammutolito o esplode in grandi applausi, lunghissimi alla fine, dopo ''Tonight'' e ''Somewhere''.

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