Sting a Venezia: in 10 mila al concerto dell’ex Police

Sting (Foto LaPresse)

VENEZIA – Diecimila per Sting venerdì sera in piazza San Marco a Venezia. Cinque mila regolarmente seduti – e poi in piedi per l’entusiasmo – davanti al palco allestito di fronte alla Basilica Marzana, altrettanti con i piedi in acqua alta sotto le Procuratie e sul Sagrato. Tutti a cantare sulle note delle sue canzoni, sul finale a stringersi attorno al palco.

Sting, l’autore dell’inno non ufficiale ma universalmente riconosciuto alla Perestrojka, che ha cambiato gli equilibri mondiali, ha eseguito il ‘Russians’ in modo magistrale. Accompagnato dall’orchestra filarmonica di 50 elementi della Fenice e dalla sua band, diretta da una bravissima Sara Hicks. L’overtoure di ‘Russians’ ha sottolineato la potenza artistica e storica del brano, seguita dalla prima ovazione.

”Il signor Reagan dice: noi ti proteggeremo – canta l’ex Police – è una bugia in cui non crediamo più, credi a quello che ti dico: spero che anche i Russi amino i loro bambini”. Forse oggi basta sostituire Russi con Cinesi, il brano è sempre attuale. Il concerto è cominciato con ‘Every little thing she does is magic’, e proseguito con ‘Englishman in New York’.

”Sono felice di essere in piazza San Marco – ha detto – perchè dietro di me c’è l’orchestra della Fenice. Il cantautore britannico ha esaltato e portato in primo piano ciascuno dei suoi musicisti, dal chitarrista Dominic Miller al percussionista Rhani Krija, a Jo Lawry (voce) e Ira Coleman (basso). Ospite speciale il figlio Joe Sumner, che ha eseguito ‘Two sisters’. Qui il pubblico ha cominciato ad alzarsi in piedi.

Passando dalle rivisitazioni sinfoniche del suo pop e del suo jazz, fino al folk e alla musica classica contaminata che lo contraddistinguono, Sting ha progressivamente trascinato la gente a battere le mani. Virtuosismi vocali dell’ex Police in ‘Moon over bourbon street’, dove, vestito di nero, si è incarnato in vampiro.

L’acqua alta in piazza San Marco ha raggiunto gli 80-90 centimetri poco prima delle 23, quando già il pubblico era in visibilio, poi è successo che Sting ha solo suonato e sotto il pubblico abbandonate le sedie cantava. Un evento magico, uno dei più liberatori avvenuti a Venezia. Infine, il cantante ha lanciato un fiore rosso verso il pubblico ringraziandolo, mentre la gente conitinuava a chiedere un bis.

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