Tom Waits, poesia a Keith Richards: “…la sua pipì è blu”

Tom Waits, poesia a Keith Richards: "...la sua pipì è blu"
Tom Waits, poesia a Keith Richards: “…la sua pipì è blu”

ROMA – Licenze poetiche a parte, quella tra i due artisti maledetti più longevi della musica che s’ispira alla musica nera, è una delle amicizie più inossidabili. Tom Waits e Keith Richards, i due bianchi più black della storia della musica, due cani da pioggia, ce l’hanno marchiato sulle facce il blues, le sette vite come i gatti e le sette resurrezioni sempre più sgualcite di chi si sveglia su un letto di chiodi.

E di chi piscia blu ed è stato preso a schiaffi dalla Regina, come l’ex ubriacone da Guinness (dei primati) Waits dichiara nella sua poesia dedicata al gemello rock più tossico del pianeta Richards in occasione dell’uscita dell’ultimo album solista (“Cross-eyed heart”, cuore strabico) del nostro rude chitarrista (“It occurred to Keith that a guitar is / at its most rudimentary level…”). Il testo integrale della poesia si può leggere solo qui sul sito di Rolling Stone. Ci basti qui la gentilezza con cui congedandosi dai versi illustra il profilo di un gentiluomo vestito da pirata.

 

Keith una volta prese il mio cappotto da 10mila dollari / buttandolo in una pozza di fango / per consentire a una lavandaia ottuagenaria / chiamata Clementine Moorehouse di attraversare la strada / comodamente / Questo è Keith sempre il gentiluomo.

C’è solo una cosa che puoi perdere ed è sentire (“That feel”, Tom Waits dall’album Bone Machine, featuring Keith Richards).

 

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