Tuo padre, mia madre, Lucia: il testo della canzone di Giovanni Truppi del Festival di Sanremo 2022

Tuo padre, mia madre, Lucia: questo il titolo della canzone che Giovanni Truppi porterà sul palco del Festival di Sanremo. Dieci anni di carriera, cinque dischi, erede della scuola del cantautorato italiano più raffinato. Giovanni Truppi arriva con queste premesse al Festival di Sanremo, in gara tra i 25 Big con il brano Tuo padre, mia madre, Lucia, scritto con la complicità dei suoi due più fidati partner musicali – Marco Buccelli e Giovanni Pallotti – e per la prima volta con altri autori, firme d’eccezione della canzone italiana, ovvero Pacifico e Niccolò Contessa.

Chi è Giovanni Truppi

Nato a Napoli nel 1981, Giovanni Truppi è cresciuto nella musica assorbendo la cultura e le atmosfere della sua città d’origine: “A 20 anni volevo fare questo mestiere. Volevo suonare, cantare e scrivere, esprimermi attraverso la musica anche senza avere ancora un’idea precisa del percorso che avrei fatto. Oggi mi rendo conto che da quella scuola ho preso l’attenzione che metto sulla musica, nell’approfondimento con gli strumenti che suono. E sono debitore alla mia città dello sguardo che ti regala sul mondo”. Un’evoluzione e un percorso che ora lo ha portato all’Ariston: “La vivo come una bella esperienza, con un brano che mi racconta bene e sintetizza le caratteristiche della mia musica e della mia scrittura. Ciò che mi interessa nel lavoro è rimanere fedele ai miei valori e a quello che ho costruito artisticamente. Farò questo lavoro fino a quando avrò voglia di farlo. E non è detto che sia per sempre”. Per la serata delle cover ha scelto il brano di Fabrizio De Andrè, Nella mia ora di libertà, accompagnato da Vinicio Capossela.

Tuo padre, mia madre, Lucia: il testo della canzone di Giovanni Truppi

Quando ti ho incontrata per la prima volta
Ad una cena di sconosciuti in un bar di Torino
Senza pensarci, d’istinto, ti ho guardato la mano
Per vedere se fossi sposata.
Brillano le teste e scintillano le stelle
Corrono corrono corrono, gli occhi si chiudono gli attimi cadono
Dimmi se sei triste, dove andiamo, che ci faccio qui.
…O siamo sempre stati qui?
E quando le cose tra di noi non vanno lisce e sono malinconico o preoccupato
Ripenso a quel momento e mi fido di lui,
E anche se a volte litighiamo solo per la paura di metterci a letto lo so che per quello che vogliamo fare noi un per cento
È amore e tutto il resto è stringere i denti.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
E adesso che conosco anche la tua amarezza
E il buio senza parole in cui sei nuda di rabbia Io ti volevo dire che la mia anima ti vuole
Ed il mio cuore pure
E che le mie fantasie si scaldano al pensiero del tuo fiato.
Brillano le teste e scintillano le stelle
Toccami la faccia e non farmi fare niente
Stringimi più forte e fammi dire un’altra volta sì.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
Amore mio, per vivere facciamo mille cose stupide
Lo sai, per sopravvivere, semplifichiamo il più possibile.
Ma cosa c’è di semplice?
Amore mio
Che ridere.
E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
Ascolteranno queste parole
Si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore
Risponderò come rispondo anche a me
Che amarti è credere che
Che quello che sarò sarà con te.
Sto camminando verso di te
Ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti
E aspetto l’attimo in cui
Ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare.

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