Usa, crisi. Orchestre americane ridotte in ginocchio da dispute contrattuali

SAN FRANCISCO, STATI UNITI – I musicisti dell’orchestra di San Francisco incrociano le braccia ed entrano in sciopero: al centro del contendere il nuovo contratto di lavoro, che congela quest’anno gli stipendi per prevedere un aumento dell’1-2% tra un anno e cinque mesi, oltre a un aumento dell’eta’ pensionabile e una riduzione al ribasso dei benefit sanitari.

Lo sciopero della San Francisco Symphony e’ solo l’ultimo nella serie delle dispute contrattuali che hanno messo in ginocchio le orchestre Usa, con la recessione che ha costretto gli americani a tagliare l’acquisto di biglietti e soprattutto gli abbonamenti. La Chicago Symphony Orchestra ha scioperato nei mesi scorsi per 48 ore e poi ha accettato un aumento salariale dello 0,72% per il 2012-2013.

L’Atlanta Symphony Orchestra ha accettato una riduzione dello stipendio del 16% per la stagione in corso. La Minnesota Orchestra lo scorso anno ha cancellato tutte le perfomance fino ad aprile dopo che i musicisti hanno rifiutato di siglare il contratto con un calo dello stipendio del 30%.

La San Francisco Symphony si trova quindi a ripercorrere la strada gia’ seguita da altre orchestre americane negli ultimi mesi. I musicisti di San Francisco, i terzi piu’ pagati fra le grandi orchestre americane dopo quelli della Los Angeles Philharmonic e la Chicago Symphony, ritengono, come i loro colleghi delle altre orchestre, aumenti di stipendio per far fronte a costi della vita piu’ alti.

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