2021, Vincitori & Sconfitti di un anno tumultuoso ma carico di speranza: la classifica di Enrico Pirondini

Il  2021 è già agli archivi con il suo carico di storie. Un anno tumultuoso ma anche un anno di speranza. L’emergenza continua, le incognite si moltiplicano, torna l’ombra dell’inflazione.

Due anni di Covid , due anni pesanti, ci hanno segnato profondamente. Consegnandoci ettari di vincitori e vinti, di furbacchioni e schiene dritte, di eroi e lazzaroni. Due campi emblematici di una umanità in fermento, due opposti scheramenti da cui ricavare insegnamenti di vita. Eccone una personalissima selezione presa dalle cronache.

2021: I VINCITORI 

Facile ricordare i trionfi azzurri (Olimpiadi, Mondiali, Europei). Scontato il plauso a Giorgio Parisi che ha riportato in Italia il Nobel alla scienza che mancava da 58 anni. Cioè dal 1963, anno in cui Giulio Natta (1903-1979), il “padre della plastica“, premiato a Stoccolma dalla Accademia svedese.

E benaugurante è l’intesa sul clima che i leader mondiali del G20 hanno raggiunto in ottobre a Roma, superando così lo storico accordo di Parigi del 2005. Ed è inevitabile aggiungere il generale di corpo d’armata Mario Figliuolo che ha pilotato l’emergenza più dura – la vaccinazione in massa degli italiani – uscendone con ottimi risultati.  

Mai uno smarrimento, tanta fermezza. È la scommessa vinta da Draghi. Non era affatto scontata. E ci sono da aggiungere i Maneskin, la band romana  che ha vinto, nella bolgia di Rotterdam, l’Eurovision  Song Contest infilando 39 Stati. Poi a Las Vegas hanno aperto il concerto del Rolling Stones. Una escalation, partita da Sanremo, mai capitata a nessun artista italiano. Sono stati la scintilla della ripartenza.

2021: GLI SCONFITTI 

Qui è più facile assegnare l’Oscar dei peggiori: gli Stati Uniti. La brutalità della disperazione  inflitta alla popolazione afghana col ritiro immediato d’agosto oltre ad essere una triste svolta storica (appunto il ritiro dalla Storia) è una vergogna.

Il Medioriente resta preda di Stati famelici (Turchia), feroci (Siria), ingordi (Iran). Il terrorismo si è ringalluzzito. E l’Europa si sente più fragile. Lo è. Sul podio finisce l’ecologismo isterico e dannoso che ha seminato la piccola ambientalista svedese, ora in disarmo.

E sempre sul podio degli sconfitti trova posto la coppia scoppiata Conte-Arcuri, quelli delle mascherine farlocche e dei banchi a rotelle.  Appena giù dal podio c’è una fila lunga così, in testa le icone del giustizialismo e i pasticcioni del ddl sulla libertà di opinione.

Infine i Talebani  che ad agosto hanno preso Kabul portando indietro di vent’anni  l’orologio della Storia. E i  burosauri di Bruxelles che hanno” sostenuto  – circolare poi ritirata senza rossori – che è meglio dire “ Buone feste” al posto di “Buon Natale”. Una curiosità : ma cosa fumano a Bruxelles?

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