I bambini che muoiono nelle guerre, inclusa quella di Gaza, sono i “piccoli Gesù di oggi”, gli attacchi israeliani stanno raccogliendo una “spaventosa messe” di civili innocenti.
Inevitabile. Atteso. Accorato. Visibilmente amareggiato. Papa Francesco, dalla Loggia delle Benedizioni, alle 12 in punto, ha pronunciato la “supplica universale “ elevata al cielo per la città di cui è vescovo e per il mondo di cui è pastore. Una supplica di pace a tutto campo.
Una “Urbi et Orbi”, cioè “a Roma e al mondo”, mai così calata nella drammaticità del momento. Ha cominciato con un pensiero alla Terra Santa dilaniata dale violenze un pensiero esplicito che è risuonato in qualche misura come una risposta alla lettera che gli ha inviato Sarah Netanyau, moglie del premier israeliano.
PREGHIERE PER TUTTI
Il Pontefice ha poi allargato il tiro rivolgendo preghiere per Ucraina, Siria, Libano, Yemen, Corea, Africa. Papa Bergoglio ha denunciato le tante stragi di bambini innocenti nel Mondo e stigmatizzato il commercio delle armi che “ muovono i fili delle guerre”.
E poi ha fatto una domanda retorica:” Quanti soldi pubblici sono destinati agli armamenti?.
GUERRA, VIAGGIO SENZA META
Papa Bergoglio ha insistito ripetendo le frasi di questi giorni: no alla guerra,” viaggio senza meta”. No alla guerra,” Sconfitta senza vincitori”. No alla guerra “ Follia senza scuse”. No agli armamenti, la cui produzione e commercio muovono i fili di ogni guerra a vantaggio di pochi e a scapito di molti che non vogliono armi ma solo pane”.
Come ogni 25 dicembre Francesco si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni e ha pregato insieme a circa 70.000 fedeli riuniti in una uggiosa Piazza San Pietro per la tradizionale benedizione. Al suo fianco il cardinale James Harvey, arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura, e il cardinale Jose’ Tolentino de Mendocia, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
SUPPLICA DI PACE
Dagli altoparlanti che poco prima avevano trasmesso la fanfara con l’inno dello Stato della Città del Vaticano e l’inno Nazionale Italiano, Papa Bergoglio ha rivolto un pensiero per molte terre in sofferenza.
Per la martoriata Siria, per lo Yemen sofferente, per l’Ucraina devastata, per l’Armenia e l’Azerbaigian in lotta, per il Sahel e il Corno d’Africa teatri di tensioni e conflitti, per la Corea ancora divisa, per tutti coloro che sono “ obbligati a fuggire dalla propria patria in cerca di un avvenire migliore, rischiando la vita in viaggi estenuanti e in balia di trafficanti senza scrupoli”.
TERRA SANTA BAGNATA DAL SANGUE
In particolare ha colpito la supplica accorata per la Terra Santa bagnata dal sangue di migliaia di vittime, molyi bambini, per la quale, ancora una volta, come dall’inizio della “ esecrabile “ brutalità del 7 ottobre il Vescovo di Roma ha implorato il “cessate il fuoco” e gli aiuti umanitari urgenti.
Lo ha detto con struggente emozione: ”Supplico che cessino le operazioni militari con il loro spaventoso seguito di vittime civili innocenti, e che si ponga rimedio alla disperata situazione umanitaria aprendo all’arrivo degli aiuti.
“Non si continui ad alimentare violenza e odio, ma si avvii a soluzione la questione Palestinese attraverso un dialogo sincero e perseverante tra le Parti, sostenuto da una forte volontà politica e dall’appoggio della comunità internazionale “.