Fabbrica una targa estera ed eludi superbollo. Internet insegna come non si paga

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 20 Agosto 2012 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Fatta la legge, trovato l’imbroglio recita l’italiana saggezza popolare. Così, varato il superbollo, di modi per aggirarlo ne sono stati trovati diversi. Semplici, economici, chiaramente e comodamente spiegati anche su internet.

L’introduzione del “bollo extra large” per le auto ricche di cavalli/potenza aveva fatto, si diceva, crollare le vendite di questo tipo di auto. I concessionari raccontavano di automobilisti che le riportavano indietro chiedendo qualcosa di meno potente, meno vistoso ed esente dalla nuova tassa. Eppure, girando per le nostre strade, di Suv extralusso, coupè aggressivi ed eleganti spider non se ne sente la mancanza. Come si spiega questa massiccia presenza se gli italiani, spaventati dal superbollo, hanno virato su auto più modeste?

Semplice, il superbollo fa sì paura, ma la soluzione non è cambiare auto, bensì trovare il modo per non pagare e “fregare” il fisco. Verbo “fregare” che in questo caso è d’obbligo fra virgolette perché non di illecito si tratta. Come spiegano dettagliatamente diversi siti internet gli escamotage sono quasi tutti legali, anche se discutibili eticamente e sul filo del rasoio. E consentono, in alcuni casi, anche qualche vantaggio accessorio come rendersi invisibili al redditometro, evitare multe e autovelox e ottenere assicurazioni a tariffe vantaggiose.

Ma come si fa a non pagare il superbollo senza infrangere la legge? La via più sicura è ovviamente quella di non possedere auto che rientrano nella categoria di quelle che devono pagare. E così alcuni automobilisti hanno effettivamente cambiato la loro macchina restituendo i veicoli eccessivamente potenti, mentre altri hanno rottamato la loro, magari vecchiotta e acquistata per passione ma a basso prezzo. Ma altri ancora hanno preferito conservare la loro gioia a quattro ruote ingegnandosi per dribblare la tassa.

Di vie per tenere l’auto ma evitare la tasse ce ne sono diverse, e tutte portano lontano dall’Italia. Il segreto per avere auto potente e niente bollo è infatti nella targa estera. Così in molti, circa l’1% secondo l’Aniasa, hanno noleggiato e preso l’auto in leasing in Germania. Soluzione che porta in dote uno “scudo” contro gli autovelox, nel paese teutonico infatti le multe sono personali e quindi solo quelle dove il guidatore è riconosciuto sono valide. Ma Berlino non è l’unica destinazione, forte vanno anche i paesi dell’Est europa che, in dote, portano tariffe Rca davvero stracciate, soprattutto se confrontate con le nostre.

Non solo noleggio e leasing però, un’altra via è quelle di re-immatricolare i veicoli nei suddetti paesi. Per farlo non serve nemmeno portare la macchina oltreconfine, bastano i documenti. In questo caso esiste un limite, teorico. Le auto con targa estera potrebbero circolare solo 12 mesi nel nostro Paese, dopodiché dovrebbero ricevere una targa italiana, ma i controlli sono quasi impossibili visto che, senza frontiere, la data d’ingresso non è registrata da nessuna parte. E poi esistono le targhe “doganali” tedesche, prive di carta di circolazione, un po’ costose (dai 2000 ai 3000 euro per 3/12 mesi) ma assolutamente anonime.

Esiste infine, per chi con l’estero volesse aver poco a che fare, anche una soluzione nostrana: simulare la vendita dell’auto ad un commerciante (compiacente) di veicoli, fattispecie poco costosa che consente di mettere il veicolo in esenzione da bollo e superbollo.