Congestione letale colpa genitori, ai sensi del Codice della Superstizione

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 13 Dicembre 2016 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA
Congestione letale colpa genitori, ai sensi del Codice della Superstizione

Congestione letale colpa genitori, ai sensi del Codice della Superstizione (Foto d’archivio)

ROMA – Congestione, una ragazza, raccontano le cronache, è morta di congestione per aver fatto il bagno in acqua gelida dopo aver mangiato. E una Procura della Repubblica competente per territorio in un qualche lembo d’Italia ha mosso accusa verso i genitori, accusa di “omicidio colposo” ed “omissione di controllo”.

Sempre le cronache riportano che la ragazza aveva 14 anni e che i genitori si sarebbero appisolati sulla spiaggia mentre la figlia entrava di sua iniziativa nel lago. E’ importante riferirsi, rifarsi alle cronache che si leggono ovunque. Importante e decisivo perché tutta la storia, così come è riportata, ha parecchio dell’incredibile. Uno legge e tende a dire, pensare: non può essere vero, non può essere andata così, di sicuro le cronache omettono qualcosa di importante, qualcosa che aiuterebbe a capire.

Fosse invece davvero andata così, davvero una Procura si fosse mossa solo e soltanto sulla base della “medicina popolare”, allora l’accusa sarebbe mossa ai due genitori ai sensi del…Codice della Superstizione.

Non esiste infatti la “congestione” in quanto tale, men che mai direttamente conseguente all’aver assunto cibo prima di bagnarsi. Esiste, e se ne può morire, scompenso cardio-circolatorio indotto dal ritrovarsi immersi in ambiente gelido. Quindi chi è che accusa niente meno i genitori di aver consentito la ragazza facesse il bagno dopo mangiato? Chi, le cronache o la Procura, rende omaggio a questa superstizione finto clinica per cui se fai il bagno dopo mangiato rischi di morire?

E l’omissione di controllo contestata ai genitori? Omissione di controllo istante per istante nei confronti di una quattordicenne? Non una bambina di tre, sei anni che incautamente si avvicina all’acqua. No, una ragazza di 14 anni “lasciata sola” mentre i genitori riposano. Come “lasciata sola”, a 14 anni chi è che ipotizza si debba avere la mano o l’occhio dei genitori sempre accanto, le cronache o la Procura?

Chi ha la gelida indifferenza all’umano per caricare sul dolore di questi genitori anche l’accusa che è colpa loro se la figlia è morta, colpa da portare niente meno che in Tribunale? Chi, le cronache un po’ romanzate o una Procura della Repubblica?

Se davvero una Procura della Repubblica persegue quei due genitori per omicidio colposo realizzatosi nella figlia quattordicenne che fa il bagno dopo aver mangiato, se questi due genitori una Procura della Repubblica può ipotizzare siano in qualche modo colpevoli e ci sia reato nel non guardare a vista la ragazza, ci sia consentita una domanda, tanto per capire.

Una domanda alla magistratura: se questi due genitori possono essere pensati colpevoli, perché, in base a quali paramatri giuridici ed etici spesso vengono assolti e mandati innocenti i genitori che si dimenticano i figli di pochi mesi o pochi anni a bollire sul seggiolino in auto sotto il sole?